«Uomini illustri, tombe in rovina»: sos del Comune di Napoli a Franceschini

«Uomini illustri, tombe in rovina»: sos del Comune di Napoli a Franceschini
Mercoledì 22 Novembre 2017, 14:49 - Ultimo agg. 15:21
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L'assessore con delega ai Cimiteri Alessandra Sardu ha inviato una nota al ministro Dario Franceschini sull'area del cimitero di Poggioreale denominata «Recinto degli uomini illustri». Il Recinto costituisce un vero e proprio giardino museo all'aperto e si estende per circa 5300 metri quadrati dove sono sepolte personalità eminenti quali Benedetto Croce e Tito Angelini. «Tuttavia - scrive la Sardu - è stato per decenni oggetto di sciacallaggio, furti e abbandono, e necessita di manutenzione e di un apparato di videosorveglianza. Sebbene il Regolamento di Polizia Mortuaria del Comune di Napoli preveda che la manutenzione delle tombe degli uomini illustri sia a carico degli eredi degli stessi, purtroppo si è registrato un generale disinteresse da parte di questi ultimi, e il Comune attualmente in predissesto, non può intervenire con fondi propri. Di fronte all'inerzia degli eredi e alla mancanza di fondi, non sono dunque lasciate possibilità al Comune per intervenire e per riportare l'area agli antichi splendori, in un momento in cui la città rappresenta una meta turistica internazionale».

L'assessore lancia, dunque, una proposta: quella di sostituire il concetto di «erede naturale» presente nel Regolamento, con quella di «erede morale». E scrive: «Non siamo forse tutti noi, gli italiani, a essere eredi morali di quelle personalità che hanno fatto grande l'umanità intera? Il Recinto degli uomini illustri racconta la storia dell'umanità, non solo la storia di Napoli. È il contributo che Napoli ha dato al mondo. Trovo profondamente ingiusto che il Comune di Napoli sia lasciato solo di fronte alle enormi difficoltà economiche e a patrimoni cimiteriali sconfinati come quello di Poggioreale. Il nostro Paese, tutto, dovrebbe dichiararsi, orgogliosamente, erede morale degli uomini illustri di Poggioreale, e impegnarsi a prendersi cura di uno dei cimiteri monumentali più importanti d'Europa, che non ha nulla da invidiare a quelli di Parigi o Londra». «Abbiamo tutti una grande responsabilità di fronte alla storia, ossia quella di onorare la memoria di questi uomini illustri che hanno contribuito al progresso dell'umanità», sottolinea. E rivolgendosi al ministro chiede «aiuto affinché gli uomini illustri di Poggioreale non siano dimenticati, e la loro memoria restituita al mondo».

«Imbarazzante, ancora una volta questo Comune dimostra come è completamente distaccato dalle esigenze reali dei cittadini. Scriveremo anche noi a Franceschini, magari lo invitiamo a vedere come il monumentale cimitero di Poggioreale stia cadendo letteralmente a pezzi nell’incuria totale». Con queste parole i rappresentanti campani di EFI (Eccellenze Funerarie Italiane), sindacato che raccoglie alcuni tra i più importanti operatori funebri nazionali, commentano lalettera inviata dall’assessore con delega ai cimiteri del Comune di Napoli Alessandra Sardu al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini in cui la stessa chiede di sostituire il concetto di “erede naturale” presente nel Regolamento, con quello di “erede morale”, affinché lo Stato si faccia carico (anche economicamente) del “Recinto degli Illustri”. Si tratta di una vasta area del cimitero di Poggioreale in cui sono sepolti alcuni dei più importanti uomini di cultura del passato come Benedetto Croce e Tito Angelini.
 
«Non più di una settimana fa – spiega l’avvocato Francesco Cinque in rappresentanza di EFI – abbiamo denunciato come un manufatto di pregevole valore artistico come il Monumento della sposa, all’interno del Cimitero di Poggioreale, sia stato a più riprese vittima di raid vandalici mirati al furto dello stesso, che ora è stato portato via per metà dai ladri. È l’ultimo grido di dolore di un comparto straziato da un’amministrazione che fa orecchie da mercante ai nostri appelli, e che oggiall’improvviso sembra essersi destata dal lungo torpore che l’ha accompagnata in questi mesi e si accorge che la situazione a Poggioreale è al limite».
 
«Come al solito però – continua Cinque – le azioni messe in campo sembrano essere di facciata. L’intero cimitero è in una condizione di degrado che noi denunciamo da anni, e l’assessore sembra ricordarsene solo oggi e solo per il recinto degli “uomini illustri”. Magari il Comune crede di poter trasformare Poggioreale nel celebre cimitero parigino di Père-Lachaise, dimenticando però di garantire un dignitoso eterno riposo anche ai comuni cittadini. Magari anche a quelli che davanti a un funzionario dello Stato hanno incautamente comprato uno dei 90 manufatti abusivi che il Comune ha acquisito a sé (delibera numero 566 del 20 ottobre 2017) perché al centro di compravendite irregolari su cui, chiaramente, non ha vegliato».
 
 
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