Napoli. Turisti giù dal gommone
per non pagare il pizzo

Napoli. Turisti giù dal gommone per non pagare il pizzo
Sabato 24 Settembre 2016, 09:05 - Ultimo agg. 11:35
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CASTELLAMMARE. «Qui siete a Napoli, dovete lasciare la mazzetta». E poi via urla e minacce contro i due turisti americani che, impauriti dal tono del barcaiolo, si lanciano dal gommone a 40 metri dalla costa per poi raggiungere a nuoto la riva. L'uomo pretendeva una somma di 50 euro dai due vacanzieri, madre e figlio di 70 e 30 anni provenienti dagli Stati Uniti e giunti a Castellammare domenica scorsa. I due si sono opposti al «pizzo» perché avevano già versato la quota di 200 euro per un tour escursionistico in costiera amalfitana; quota che comprendeva anche il trasporto via mare dal molo di Piano di Sorrento fino all'albergo in cui soggiornavano, il Towers Hotel di Pozzano. Ma il barcaiolo G.M., 33enne incensurato originario di Vico Equense ma residente a Meta, ha iniziato a inverire contro i turisti e a minacciarli. Come se non bastasse l'uomo, in evidente stato di ebbrezza, ha iniziato a fare manovre spericolate con il gommone.

Una volta giunti al largo, ecco il ricatto per estorcere la somma di denaro: «O mi date 50 euro oppure non vi riaccompagno». Per mettere ancora più pressione ai due malcapitati il 33enne è ripartito e ha poi spento il motore della barca in continuazione, nel tentativo di convincere gli americani a sborsare i soldi. Niente da fare: madre e figlio non hanno ceduto alla pretesa, hanno iniziato a urlare per chiedere aiuto e alla fine, pur di sottrarsi alle urla e alle minacce, si sono lanciati in mare aperto, a circa 40 metri dagli scogli, proprio mentre il 33enne stava per fare dietrofront dirigendosi di nuovo verso il largo. Un gesto che sarebbe potuto costare caro, la disavventura poteva trasformarsi gettarsi in tragedia: i due si trovavano in mare aperto nella notte, con temperature rigide e con i vestiti addosso. Nel frattempo le urla della coppia di americani hanno attirato l'attenzione del personale del lido Stone Beach che si trova proprio a pochi passi dal Towers Hotel. «Quando si sono avvicinati alla scogliera gli abbiamo lanciato una corda e dei salvagente, li abbiamo tirati su», racconta uno dei tre soccorritori. I turisti hanno toccato terra dopo aver percorso a nuoto circa 40 metri in mare: fradici e infreddoliti, ma fortunatamente sani e salvi.

Intanto, durante la fase di salvataggio, erano stati allertati i soccorsi e immediatamente sul posto si era arrivata una volante del commissariato di polizia di Castellammare, guidato dal primo dirigente Paolo Esposito, e un'unità navale della Capitaneria di porto di Castellammare. I militari, guidati dal comandante Guglielmo Cassone, hanno bloccato la fuga del barcaiolo per poi condurlo sul molo stabiese. Qui il 33enne è stato preso in consegna dai poliziotti che l'hanno trasferito al commissariato di corso De Gasperi.

Per l'uomo è scattata la denuncia a piede libero con l'accusa di tentata estorsione e lesioni personali. Una volta messo alle strette dalla ricostruzione dei poliziotti, il 33enne, in preda ai fumi dell'alcol, ha addirittura raccontato di aver avuto a bordo del gommone ben sette persone anziché solo due. Immediata è scattata la comunicazione alla Guardia costiera stabiese che con una unità ha perlustrato tutto il litorale. L'allarme è rientrato in pochi minuti, quando i due turisti, seppur sotto choc, hanno raccontato nei dettagli la loro disavventura precisando di essere gli unici passeggeri dell'imbarcazione partita dal porto di Piano di Sorrento. I due americani sono stati visitati e medicati al pronto soccorso dell'ospedale San Leonardo: per loro 15 e 20 giorni di prognosi per le escoriazioni riportate e lo stato di choc. Nella mattinata di ieri hanno lasciato l'albergo per raggiungere l'aeroporto e fare rientro a casa.