«Trono borbonico violato: valutiamo la denuncia per le donne»

«Trono borbonico violato: valutiamo la denuncia per le donne»
di Paolo Barbuto
Mercoledì 16 Maggio 2018, 22:52 - Ultimo agg. 18 Maggio, 11:27
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L’ufficio legale del Museo di Palazzo Reale sta valutando le azioni da intraprendere contro le donne che hanno violato il trono borbonico. La notizia viene confermata dal direttore della struttura, Antonella Cucciniello, in diretta radiofonica a Radio Marte. La vicenda del trono violato è stata portata a galla dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli e dal programma «La Radiazza», di Gianni Simioli, che ieri ha continuato a raccontare i dettagli della storia ascoltando il direttore della struttura.

L’evento risale allo scorso dieci maggio. Nelle sale di Palazzo Reale c’è un evento di Wine and the City che ha organizzato una serata per raccogliere fondi. Il biglietto costa 75 euro: ci sono tante personalità, compreso il sindaco de Magistris, c’è tanta Napoli che conta perché la location è imperdibile e i fini sono lodevoli. Un biglietto lo comprano anche le quattro protagoniste di questa vicenda che si divertono a scattare foto. Sulla pagina ufficiale della manifestazione ci sono decine di scatti dei fotografi ufficiali nei quali sono protagoniste le donne, però a un certo punto la voglia di foto spettacolari prende il sopravvento. Le signore entrano nella sala del trono, scavalcano il cordolo di protezione e si fanno inquadrare da qualcuno (una quinta persona coinvolta nella vicenda e attualmente ignota) per avere immagini uniche. Il resto è storia recente di social: le donne non resistono alla pubblicazione di quelle foto strepitose, i post si diffondono, scoppia la polemica.  
Così arriviamo alla giornata di ieri nella quale il soprintendente Garella, che ha i suoi uffici proprio a Palazzo Reale, ha spiegato di non avere nulla a che fare con quel museo e di non avere nulla da dire a riguardo. Ha parlato, invece, il direttore della struttura, Antonella Cucciniello, ai microfoni della Radiazza. Ha spiegato con onestà di non aver chiuso occhio la notte dopo la grande polemica: «Però desidero rassicurare tutti: il trono non ha subito nessun danno, e nemmeno il tappeto».

La Cucciniello, sollecitata sulla polemica intervista rilasciata al nostro giornale dall’ex soprintendente Nicola Spinosa, ha chiarito di non essere contraria all’apertura dei musei per le feste private «che, ovviamente, vanno selezionate. Ed è ciò che facciamo noi a palazzo reale. Del resto aprire le porte a un evento di Wine and the City significa ospitare una grande manifestazione». La stessa organizzatrice di Wine and the city (e della serata) Donatella Bernabò Silorata, ha immediatamente preso le distanze dal gesto delle donne: «Possiamo solo prendere atto dell’insulsaggine delle signore protagoniste dell’irresponsabile comportamento e delle stupide foto che creano solo un danno alla città di Napoli. Al Soprintendente e alla direzione di Palazzo Reale dunque la scelta, la decisione di denunciare o meno il patetico gesto». Ecco, la decisione sulla denuncia sarebbe dietro l’angolo. E potrebbe essere allargata ad altri soggetti.

La Cucciniello, infatti, ha chiarito che attualmente è in corso un’indagine interna per misurare i contorni delle responsabilità interne oltre a quelle, plateali, delle ospiti del palazzo Reale. Insomma si cerca di capire se chi era tenuto a controllare l’ha fatto a dovere. Ogni dettaglio di quella serata è contenuto nei file delle telecamere di sorveglianza che sono in funzione in ogni ambiente, ma quelle immagini potranno essere visualizzate solo nel caso in cui verrà presentata una ufficiale denuncia.

C’è tensione sull’argomento. C’è tensione ovunque: le protagoniste delle fotografie sono state travolte dalla vicenda e attendono con preoccupazione i possibili sviluppi legali; il personale in servizio chiede che l’indagine interna si svolga rapidamente per chiarire che non esiste responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto controllare. Parole che servono anche a respingere le infamanti accuse secondo le quali addetti ai controlli avrebbero addirittura favorito la violazione per scattare quelle foto, accuse che, lo ribadiamo, risultano del tutto infondate. 

Ma come si svolge il controllo del museo durante una notte di festa? La sera del dieci maggio in occasione del party di beneficenza era prevista la presenza di un addetto ogni tre ambienti, l’ha spiegato chiaramente il direttore del museo. A noi, inesperti in tema di controlli nei musei, sembra una presenza un po’ scarsina, ma lo ripetiamo, non ce ne intendiamo di presidio museale.

E, comunque, a controllare ogni dettaglio c’erano anche le telecamere di cui abbiamo già scritto. Secondo il direttore Cucciniello erano collegate in tempo reale con una sala di controllo. E siccome non abbiamo motivo di dubitare delle parole del direttore, dobbiamo pensare che anche in sala di controllo ci fosse personale «distratto» al momento della violazione del trono. 

In tema di controlli va, infine, precisato che gli organizzatori della serata hanno chiarito di aver versato poco meno di novemila euro per realizzare la serata e che la somma includeva ufficialmente lo straordinario per i custodi addetti alla vigilanza. 

Nel frattempo la porzione museale di Palazzo Reale è stata travolta da una impensabile notorietà. La sala del trono, ristrutturata e riaperta poco più di un anno fa, in questa assurda circostanza è stata scoperta da tantissime persone, napoletani e turisti. Ieri mattina alla porta degli appartamenti reali c’è stato un costante viavai di persone, deluse perché il mercoledì è giorno di chiusura ufficiale del museo che affaccia sul Plebiscito.
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