Trecento angeli dei soccorsi a Ischia nell'inferno di pietre e polvere dopo il terremoto

Trecento angeli dei soccorsi a Ischia nell'inferno di pietre e polvere dopo il terremoto
di Giuseppe Crimaldi
Mercoledì 23 Agosto 2017, 07:27 - Ultimo agg. 08:20
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INVIATO

Casamicciola. I volti tirati di chi indossa una divisa ormai zuppa di sudore e sporca di polvere spiegano meglio di cento parole la notte drammatica vissuta in servizio ma con grande spirito di solidarietà nei confronti di una comunità civile ferita a morte.

Dopo oltre dodici ore ininterrotte di lavoro in condizioni difficile e tra mille tensioni, i poliziotti, i carabinieri e i finanzieri inviati dalla Prefettura sul costone della città vecchia di Casamicciola - che ormai assomiglia a un presepe accartocciato - sono ancora al loro posto in attesa di ordini, di disposizioni, di un modo per dare ancora una mano a chi sta vivendo momenti disperati. Hanno presidiato la zona rossa, quel budello di vicoli e stradine che da piazza Maio degrada verso il mare. È qui che il terremoto ha polverizzato case e villini di campagna, disintegrato vecchi casali.

La macchina organizzativa, gestita dalla Prefettura si è messa in moto subito. Già alle 23 di lunedì sera sull'ultimo traghetto partito da Napoli c'erano un centinaio di rinforzi. Soprattutto agenti di polizia del Reparto mobile e carabinieri del Battaglione Campania, precettati per dare man forte ai colleghi già sull'Isola Verde. In poco meno di un'ora si è così riusciti a garantire l'arrivo a Casamicciola di 150 poliziotti ed altrettanti carabinieri e finanzieri in servizio ai rispettivi comandi provinciali di Napoli.
Sulla nave Driade salpata da Calata di Massa anche una cinquantina di vigili del fuoco, ai quali - in nottata - si sarebbero aggiunti i colleghi delle sedici unità Usar (Urban Search And Rescue), specializzati in attività di soccorso in presenza di macerie, oltre a due unità della Comunicazione in emergenza fatte convergere in tempi record della Toscana.

Il questore di Napoli Antonio De Iesu, dal suo ufficio di via Medina, ha coordinato per tutta la notte e per la giornata di ieri la delicata macchina operativa. Un contributo fondamentale, quello delle divise, impiegate fondamentalmente a garantire due obiettivi fondamentali: l'ordine pubblico e la messa in sicurezza dei luoghi sconvolti dal sisma. Per tutta la notte tra lunedì e martedì l'area antica di Casamicciola si è trasformata in una città fantasma.

Le centinaia di abitazioni abbandonate frettolosamente all'ora di cena - mentre la terra tremava per quei sei interminabili secondi facendo crollare cornicioni, devastando facciate e interni di case obsolete e seppellendo una intera famiglia non lontano dalla chiesetta del Purgatorio - andavano presidiate.
La macchina dell'ordine pubblico è stata gestita in maniera perfetta. La centrale operativa mobile dei vigili del fuoco, sotto il coordinamento di un rappresentante della Prefettura presente per l'intera notte sul posto, è stata affidata anche alle mani esperte del comandante della compagnia di Ischia, Andrea Centrella e del dirigente del commissariato di pubblica sicurezza Alberto Mannelli. Investigatori esperti e conoscitori del territorio.

Un esercito di oltre trecento uomini, ai quali sono andati ad aggiungersi gli uomini della Protezione civile, le squadre della Croce Rossa e i volontari di varie associazioni fatti convergere immediatamente sui luoghi del disastro. In azione anche le squadre speciali delle unità cinofile, rivelatesi ancora una volta indispensabili nei momenti dell'emergenza: anche grazie ai segugi a quattro zampe è stato possibile individuare il padre 33enne e i suoi tre bambini scampati al crollo della loro abitazione.
In azione anche l'Esercito. Le forze armate hanno messo a disposizione della Protezione Civile, nel corso della notte, personale, mezzi e assetti tecnici per i primi interventi di supporto alla popolazione.

Dopo una prima ricognizione alle 23 di lunedì da parte dei militari fatti sbarcare a Ischia, e al termine della riunione del comitato operativo presso la Protezione Civile, già dall'una della notte alcuni elicotteri dell'Aeronautica Militare e dell'Esercito sono decollati per raggiungere l'isola, garantendo il supporto di altro personale specializzato, oltre al trasporto di materiali speciali e attrezzature varie.
Nelle ore successive si è fatto anche di più: con l'invio di un altro contigente di soldati, di elicotteri e navi della Marina Militare, oltre che dei personale specialistico del Genio, in grado di intervenire nell'arco di poche ore, laddove fossero richiesti ulteriori rinforzi. Ieri mattina, ancora, sono state garantite ed effettuate numerose attività di ricognizione aerea da parte di velivoli AMX e di un Predator dell'Aeronautica Militare per mettere a disposizione della Protezione Civile ulteriori informazioni dal cielo capaci di elaborare una migliore valutazione dei danni e una mappatura omogenea e completa dell'area interessata dal sisma. Tecnologie e mezzi delle Forze Armate destinate a ciò che in termine tecnico si definisce dual use: e che si concretizza in attività in concorso e a supporto degli interventi della Protezione Civile, come già accaduto ad agosto dello scorso anno nelle zone colpite dal terremoto in centro Italia.

Esausti ma felici di aver contribuito - ciascuno per la propria parte - alla riuscita del piano di emergenza. Alle dieci di ieri mattina, in quello che assomigliava più ad un check-point che al vecchio crocevia che separa la Casamicciola sul mare da quella antica, su in collina, quei poliziotti, carabinieri e finanzieri che avevano preso servizio in serata erano ancora al loro posto. Uomini e donne rimasti in piedi per dodici ore e più, senza mai darsi il cambio, con le divise coperte di polvere e gli occhi cerchiati. Hanno voluto esserci fino all'ultimo: fino a quando dalle macerie è stato estratto vivo il terzo bambino rimasto intrappolato sotto le macerie della sua casa con il papà e i due fratellini.