Mazzette e favori in cambio di notizie, due talpe tra i carabinieri: scattano gli arresti

Mazzette e favori in cambio di notizie, due talpe tra i carabinieri: scattano gli arresti
di Mariano Fellico
Martedì 3 Maggio 2016, 10:38 - Ultimo agg. 21:46
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MARANO. Mazzette e favori in cambio di informazioni. Due carabinieri in servizio alla Tenenza di Marano e alla Stazione di Parete sono finiti nei guai insieme ad un avvocato e tre persone ritenute vicine alla cosca dei Polverino-Nuvoletta-Orlando di Marano. In manette sono finiti il 38enne Angelo Di Maro, residente a Mugnano di Napoli, il 42enne Massimo D’Onofrio originario di Bari, il 49enne Francesco Sepe (già detenuto agli arresti domiciliari) e il 35enne originario di Pomigliano d’Arco Angelo Cantone (appuntato dell’Arma dei carabinieri). Ai domiciliari è finito il 69enne Domenico De Martino; divieto di dimora a Napoli, Caserta e nelle rispettive province per il 37enne carabiniere Francesco Papa. I militari dell'arma sono stati immediatamente sospesi dal servizio. Il nucleo investigativo di Napoli e di castello di Cisterna nel corso delle indagini ha adottato tutti gli strumenti possibili per circoscrivere ed estirpare i presunti militarin infedeli. 

Le indagini sono state attuate dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli che hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti delle sei persone, ritenute responsabili, in concorso tra loro, di alcuni episodi di traffico di sostanze stupefacenti, nonché di aver ottenuto “informazioni riservate attraverso un rapporto corruttivo intercorso con un militare in servizio nell'Arma dei Carabinieri il tutto aggravato dalle finalità mafiose”.

L’indagine è partita nel 2015 dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli e coordinata dalla Dda partenopea, al fine di disarticolare un gruppo criminale che operava su Marano che si era creato dopo i numerosi arresti nei confronti dello storico clan Polverino. Le indagini svolte dai carabinieri hanno permesso di documentare la personalità di alcuni pluripregiudicati, ritenuti contigui al sodalizio camorristico, composto da elementi del gruppo Polverino, del gruppo Nuvoletta e del gruppo emergente degli Orlando, particolarmente attivi nel settore del traffico e spaccio di stupefacenti, la cui operatività è stata anche dimostrata dall'arresto di tre persone per traffico illecito di sostanze stupefacenti e dal contestuale sequestro di 80 chili tra hashish e marijuana, una pistola a salve e quasi cinquemila euro in contanti.

Indagati anche due militari di cui, uno in particolare in servizio presso la Tenenza di Marano, il quale, in cambio di svariati vantaggi, anche di natura strettamente economica, forniva informazioni d'ufficio riservate ad uno degli indagati, utilizzando la banca dati delle forze dell’ordine. Dalle indagini è stato riscontrata  l'esistenza di un rapporto corruttivo tra un degli arrestati e i due militari dell'Arma dei carabinieri, tra cui il graduato, per compiere “atti contrari all'ufficio e in alcuni casi per esercitare indebitamente le loro funzioni, ricevevano la promessa di una fattiva intercessione con i vertici dell'Arma locali e romani per ottenere il trasferimento al nucleo investigativo di Castello di Cisterna, funzionalmente competente per le indagini di criminalità organizzata anche sull'area di Marano” scrivono i magistrati. Il trasferimento era stato già negato da Comando provinciale al militare. 
 
 
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