«Voleva uccidere lo zio per punire la madre», chiesti 13 anni per il boss Gallo jr

«Voleva uccidere lo zio per punire la madre», chiesti 13 anni per il boss Gallo jr
di Dario Sautto
Mercoledì 17 Ottobre 2018, 09:12 - Ultimo agg. 09:38
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«Raffaele Gallo voleva uccidere suo zio materno per punire la madre che aveva lasciato suo padre, ma sbagliò bersaglio». Con questa tesi, il pm di Torre Annunziato Emilio Prisco ha chiesto la condanna a tredici anni di reclusione per tentato omicidio per il 19enne «Lello 'o pisiello», ritenuto uno dei rampolli di camorra di Torre Annunziata. Suo padre è il boss Francesco Gallo, ora detenuto al 41-bis e padrone di «Casa Savastano», l'abitazione kitsch di via Plinio utilizzata per ambientare la casa del capoclan della fiction Gomorra. Con Gallo junior, a sparare sarebbe stato anche Vincenzo Falanga, 20enne del rione Penniniello. Anche per lui è stata chiesta la condanna a tredici anni. Entrambi sono accusati del tentato omicidio di Vittorio Nappi, 20enne incensurato, la cui auto fu raggiunta da una raffica di proiettili la sera del 27 gennaio 2017. La sua testimonianza è stata particolare: si girò a salutare i due imputati accusati dell'agguato che lo vide quasi morire.
 
In auto con lui, però, per l'accusa c'era il vero obiettivo, Salvatore Iovane, fratello della madre di Gallo junior. La donna, irreperibile da tempo e capace di sottrarsi agli investigatori ed alla testimonianza in aula, da cinque anni ha lasciato il boss Gallo per il figlio dello spietato killer dei Gionta, Umberto Onda, acerrimo rivale del suo ex marito. Un affronto che, per il pm, l'aspirante baby boss avrebbe voluto punire. I suoi difensori Ciro Ottobre e Raffaella Farricelli sostengono invece che il vero obiettivo dell'agguato fosse proprio Nappi. Tesi anche degli avvocati Giuseppe De Luca e Roberto Cuomo che assistono Falanga. Il collegio di giudici presidente Fernanda Iannone, a latere Paladino e Crasta deciderà la prossima settimana.
 
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