Terra dei Fuochi, via alla mappa
task force al lavoro su microaree

Terra dei Fuochi, via alla mappa task force al lavoro su microaree
di Mary Liguori
Domenica 19 Febbraio 2017, 11:56
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 I dati della Terra dei Fuochi non potranno più essere «approssimativi». Non più una etichetta generica, ma una mappa di microaree rispetto alle quali individuare la problematica ambientale specifica per avviare un contrasto mirato. Per questa ragione la procura di Napoli Nord ha riunito Arpac, Istituto superiore della Sanità, i comandanti provinciali dei carabinieri di Napoli e Caserta e i reparti specializzati in reati ambientali in seno all'Arma intorno a un solo tavolo.

Il vertice di ieri mattina è arrivato a una conclusione unanime: si riparte dal Registro dei tumori, dai dati che esso contiene e dell'effettiva coerenza degli stessi. «Abbiamo bisogno di un dato attendibile e pulito», ha infatti dichiarato senza troppi giri di parole il procuratore aggiunto di Napoli Nord, Domenico Airoma, a capo del pool reati ambientali. «Ci risulta che il Registro dei tumori sia stato istituito a Caserta, ma bisogna accertare se e in quali termini è costituito e a quel punto raccogliere e accertare il dato che esso eventualmente contiene».

Sono due i Registri istituiti nel territorio della Terra dei fuochi su input della legge regionale del 2012; uno afferisce l'Asl Napoli 3, l'altro è stato costituito a Caserta nel 2012, ma è stato validato solo l'anno scorso. L'istituto raccoglie i dati provenienti dalle Asl, dagli ospedali, dai medici di base e ha il compito di analizzarli. Per questa ragione la funzione dei Registri non può prescindere dal lavoro della procura che intende proseguire la strada intrapresa attraverso un lavoro di coordinamento che porti a obiettivi certi come avvenuto per il fenomeno dei roghi tossici. Problematica che si sta affievolendo rispetto agli anni scorsi attraverso il monitoraggio affidato all'Esercito e la pressione sugli opifici abusivi, produttori di scarti che finiscono per alimentare gli incendi «al veleno».

«Puntiamo ad avere a disposizione notizie certe e attendibili, - ha spiegato quindi Airoma - per questa ragione è stato chiesto l'ausilio dell'Arpac e dell'Istituto superiore della sanità presenti al tavolo rispettivamente con il direttore tecnico, Marinella Vito, e con il presidente, Gualtiero Ricciardi». Come annunciato alla vigilia del vertice dal procuratore Francesco Greco, da questo momento l'obiettivo è incrociare i dati in possesso delle forze dell'ordine e delle autorità sanitarie in modo da «disegnare» delle microaree all'interno della Terra dei fuochi sulle quali intervenire con strategie mirate in base alla problematiche che di volta in volta emergeranno nel corso del confronto delle informazioni.

«Purtroppo non c'è chiarezza rispetto alla situazione sanitaria relativa alle patologie oncologiche e, solo dopo aver messo a confronto le informazioni provenienti dal mondo della sanità e dall'attività investigativa dei carabinieri, del Noe e del Nas, sarà possibile intervenire in maniera mirata senza spreco di risorse ma concentrando le forze nella giusta direzione». La cartografia parte dunque dalle attività svolte quotidianamente dalle stazioni dei carabinieri presenti nei comuni della cosiddetta Terra dei fuochi e passa attraverso il lavoro specialistico delegato al Noe e al Nas. Si attende il dato sanitario, dunque, quello che dovrebbe partire dagli studi dei medici di base e confluire nel Registro dei tumori. E di questo ha parlato anche il comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, il colonnello Alberto Maestri. «Per studiare il fenomeno occorre un quadro preciso e ci aspettiamo di trovare nel Registro dei tumori i dati di un monitoraggio istituito per legge», ha spiegato Maestri.

«La procura intende, attraverso questo coordinamento, avviare una prima fase di monitoraggio del fenomeno oncologico per trarne spunto di approfondimento investigativo», ha aggiunto il comandante provinciale dei carabinieri di Caserta. Di fondamentale importanza del coordinamento avviato dall'ufficio di procura di Aversa ha parlato anche il tenente colonnello Fernando Maisto del Noe. «La messa a punto di un sistema di rete per l'incrocio di tutte le informazioni raccolte da noi del Noe e dai colleghi del Nas è di vitale importanza per perseguire gli obiettivi che ci siamo preposti. Sara poi fondamentale attingere ai dati del Registro dei tumori perché l'esperienza ci insegna che la parte più difficile nell'approfondimento di questo tipo di attività è l'analisi della connessione scientifica tra il problema ambientale e l'incidenza di malattie di natura oncologica ma di questo si occuperanno gli istituti sanitari coinvolti», ha spiegato.

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