Terme di Stabia, ex lavoratori impugnano licenziamenti: il 18 marzo la decisione

Terme di Stabia, ex lavoratori impugnano licenziamenti: il 18 marzo la decisione
di Francesco Ferrigno
Mercoledì 2 Marzo 2016, 17:51
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CASTELLAMMARE DI STABIA. Gli ex lavoratori della municipalizzata fallita Terme di Stabia spa impugnano i licenziamenti e chiedono il reintegro in servizio presso la Sint spa, altra partecipata del Comune di Castellammare proprietaria del complesso delle Nuove Terme del Solaro.

Il giudice del Tribunale del Lavoro di Torre Annunziata Stefania Bosso questa mattina ha ascoltato le parti, riservando la propria decisione al 18 marzo prossimo. La questione verte sull’impugnativa dei licenziamenti da parte di 42 dipendenti. Il procedimento è basato sulla cosiddetta “Riforma Fornero” e su una convenzione del 1972 tra le partecipate. Il problema è capire se il rapporto che legava Sint a Terme e quindi ai dipendenti si possa considerare come una relazione subordinata diretto. A difendere i lavoratori è l’avvocato Angelo Abignente, professore ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università di Napoli “Federico II”. Sint è rappresentata invece dall’avvocato Rino Mascolo che ha chiesto l’inammissibilità della procedura. Il giudice Bosso in questi giorni approfondirà la questione: il Tribunale del Lavoro deciderà se accettare la procedura Fornero, se dichiararla inammissibile oppure se convertire il procedimento al rito ordinario. La decisione sarà comunicata dal giudice nel corso di un’udienza riservata straordinaria il 18 marzo alle ore 9 e 30.

Poco prima dell’udienza di questa mattina gli ex termali, partiti in massa da Castellammare, hanno effettuato un sit-in nei pressi del Tribunale di Torre Annunziata. “Sint non ha minimamente contestato tutto quello che abbiamo eccepito – hanno detto a margine dell’udienza gli ex lavoratori – ma si è limitata a demolire il ricorso d’urgenza. Ci meravigliamo, inoltre, che lo Stato in questo momento non difenda un bene pubblico ma faccia decidere ancora il destino del termalismo all’amministratore unico Biagio Vanacore, nominato dalla passata amministrazione di Nicola Cuomo e ancora in carica nonostante la caduta e l’arrivo della commissione prefettizia”. Il riferimento è alla mancata la restituzione del complesso delle Nuove Terme di Stabia. Secondo quanto raccontato dagli ex termali, licenziati dopo il crac, il 18 febbraio si è tenuto in Municipio un incontro tra l’amministratore unico di Sint Biagio Vanacore e il curatore fallimentare Massimo Sequino: è in quella sede che sarebbe saltata nuovamente la riconsegna delle chiavi.

Sint in un primo momento aveva chiesto e ottenuto la restituzione senza tuttavia “accettarla”: tra le motivazioni il fatto che il complesso verrebbe consegnato in maniera “difforme”  rispetto a com’era al momento del fallimento, avendo attraversato un periodo di abbandono appena dopo essere stato riqualificato grazie a fondi regionali. Sint a questo punto vorrebbe sottomettere i provvedimenti del giudice al parere di Pierluca Ghirelli, il professionista chiamato dal commissario prefettizio ad affiancare le attività del Settore Economico Finanziario per le problematiche delle municipalizzate. Anche Ghirelli questa mattina era presente al Tribunale del Lavoro.

Sulla questione sono intervenuti in queste ore alcuni esponenti del centrodestra cittadino. “Ghirelli è stato dal 2003 al 2007 presidente del collegio sindacale della società Terme Stabiane spa, - ha detto Carlo Carrillo di Forza Italia – mentre l’avvocato Mascolo è stato membro del cda di Terme di Stabia dal 2006 al 2008. In almeno tre esercizi finanziari di Terme di Stabia, 2003, 2006 e 2007, sussistevano le condizioni per dichiarare l’azienda in regime di 2447. Cosa stravagante, questa mattina, in Tribunale, a difendere la posizione di Sint, nonché del Comune di Castellammare, erano presenti Mascolo e Ghirelli. Ma cosa ci fanno ancora in giro questi professionisti, nominati dalla politica di centrosinistra negli anni passati, a difendere una posizione intrapresa dalla struttura commissariale, che dovrebbe essere al di sopra delle fazioni partitiche e garante della trasparenza? Volendo entrare nel merito della questione, ritengo che ad oggi sussistano le condizioni di un palese conflitto di interessi tra coloro che ieri hanno amministrato e controllato su nomina politica ed oggi, dovrebbero garantire l’interesse della comunità stabiese, e dei lavoratori, rivestendo il ruolo di garanti al di sopra di beceri e piccoli interessi di bottega”. Sulla stessa linea Gaetano Cimmino di Forza Italia ed Emanuele D’Apice di “Castellammare Insieme” che hanno chiesto la rimozione dall’incarico di Vanacore.
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