Tensioni Immacolata a Torre del Greco: arriva la benedizione della «discordia»

Il parroco Lombardo durante la benedizione della discordia
Il parroco Lombardo durante la benedizione della discordia
di Francesca Mari
Domenica 10 Dicembre 2017, 14:29 - Ultimo agg. 23:30
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TORRE DEL GRECO. Disordini alla processione dell’Immacolata: questa mattina in Basilica «l’atto di riparazione». Don Giosuè Lombardo effettua la benedizione della discordia : «E’ stato un sacrilegio - ha detto». Lacrime, commozione e abbracci con molti sostenitori del sacerdote mentre un gruppo di portatori resta fuori «Eravamo venuti in pace – ha detto uno – non ha voluto riceverci». Intanto, si valutano piani di sicurezza per la prossima edizione.Ancora tensioni dopo i fatti di venerdì scorso quando, a causa di disaccordi sul percorso del carro dell’Immacolata, a fine processione un gruppo di facinorosi ha preso d’assalto la porta della sagrestia di don Giosuè Lombardo, parroco di Santa Croce e responsabile della festa e dell’Icona Santa, scatenando panico e fuggi fuggi in una piazza gremita e causando due feriti. Dopo due giorni di silenzio, il parroco Lombardo, ancora scosso da ciò che è successo e, natualmente preoccupato per la sua incolumità, ha parlato dal pulpito. «Si chiama sacrilegio – ha detto - come nelle case di alcuni violenti si trovano Padre Pio e il mitra, la Bibbia e le pistole, il libro di preghiera e il sangue che gronda dalla povera gente».

Poi, insieme a don Nico Panariello e ai bambini dell’oratorio ha provveduto a benedire la stauta, cosa non avvenuta alle 15 dell’8 dicembre costituendo la miccia che ha fatto scoppiare il caos, e ha recitato la preghiera consueta del rito, affidando la città all’Immacolata. Gran parte dei cittadini gli si sono uniti intorno: abbracci, messaggi e lacrime. Anche alcuni tra i portatori più anziani, come Gigiò, Andrea, Raimondo. Pugno fermo del parroco di fronte ad un altro gruppo di portatori, tra cui anche i violenti che hanno dichiarato di essere pentiti, che però il sacerdote non ha voluto ricevere in sagrestia. «Eravamo venuti in pace – ha detto un portatore– anche per risanare il tutto e prepararci alla festa del prossimo anno, dimenticando questo brutto episodio». Presenti in chiesa anche le forze dell’ordine, il primo dirigente di polizia, Davide Della Cioppa e il comandante della stazione centro dei carabinieri, Francesco Di Maio. Secondo indiscrezioni, per la prossima edizione in sinergia con Comune e forze dell’ordine, si vorrà creare un elenco di portatori per evitare disordini.


Il discorso integrale di don Giosuè Lombardo

«Come il Beato nel 1794 dopo la grande eruzione non lasciò da solo il popolo e la città, così noi non lasceremo la parrocchia né la città. Però ascoltate bene quello che don Nico ed io diciamo. Se non riusciremo ad avere delle risposte dalla Digos, dal Questore e dal Prefetto di Napoli e se non avremo anche risposte scritte dalla Curia arcivescovile di Napoli, sarete voi a dire a noi ‘cari sacerdoti non potete rimanere da soli in mezzo ai dubbi’. Non saremo noi ma voi a tutelare, perché non può ricadere il tutto sulle spalle di due uomini fragili che hanno studiato teologia per annunciare il Vangelo e il Regno di Dio e non sono i responsabili dell’ordine pubblico, miei cari fratelli e sorelle.

Adesso, mantenendo questo clima di silenzio, di raccoglimento e di preghiera, dobbiamo fare l’atto di riparazione all’Immacolata. L’atto di purificazione all’Immacolata, dinanzi a Lei. Perché sapete come si chiamano alcuni atti? Si chiamano Sacrilegio! C. Questo è la stessa cosa che è stata fatto l’altro giorno, si chiama sacrilegio. E noi stamattina con gli occhi dei bambini, con le loro voci, facciamo un atto di consacrazione della città all’Immacolata. E con grande gioia stenderemo le mani su di voi per invocare su tutti la benedizione del Signore con l’intercessione dell’Immacolata e del nostro Parroco Santo» .


 
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