Suor Rosa festeggia 25 anni
in monastero | Foto | Video

Suor Rosa festeggia 25 anni in monastero | Foto | Video
di Maria Chiara Aulisio
Mercoledì 29 Marzo 2017, 17:29 - Ultimo agg. 18:45
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Festa grande nel monastero delle 33 per suor Rosa Lupoli che, dinanzi a circa duecento persone, ha rinnovato il suo sì dopo 25 anni di vita monastica. Prima la celebrazione eucaristica, poi un discreto buffet a Santa Maria in Gerusalemme per ricordare quel giorno in cui decise di dedicare la sua vita a Cristo. A celebrare la messa padre Vincenzo: «Forse è stato soltanto un caso quello che 25 anni fa fece cadere in questo giorno dell’Annunciazione del Signore l’emissione dei suoi voti religiosi - dice il sacerdote - o forse si trattò di una scelta della badessa per unire la passione religiosa di suor Rosa all’assenso dato dalla Vergine Maria al piano di Dio su di lei. Certamente, alla luce della fede, fu una disposizione della divina provvidenza». Ed ecco suor Rosa, emozionata e sorridente, che con la sua caparbietà sta portando avanti il processo di canonizzazione di Maria Lorenza Longo che fondò il l’ordine e che si appresta a diventare beata.
 


«Oggi, - dice la monaca - dopo 25 anni di vita stabile in questa Gerusalemme napoletana, secondo una clausura sempre più attenta ai segni dei tempi, ti ringrazio Signore Gesù Cristo di tenere sempre vivo il desiderio di continuare a vivere solo per piacere a te, consegnando di nuovo a te i miei giorni, il mio cuore, la mia vita. In questa sororità continuamente riplasmata, che mi ha avvolta, fatta crescere, custodita e accompagnata, e che io ho contribuito a far camminare alla luce della nostra identità cappuccina, ho attraversato il mare della solitudine, ma anche quello della festa e dell’amicizia.  Ho scalato molte volte la strada del calvario, ma sono stata stupita da mattini di risurrezione, mi sono sempre svegliata con la dolce certezza del tuo amore e il desiderio di volerlo ricambiare, nonostante gli incroci pericolosi e seducenti inviti di deviazione. Ho coltivato sogni importanti e tu li hai trasformati in realtà di luce, di bellezza, di cultura di comunione, sostenuta dalla mia famiglia allargata».
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