Stazione Tav Afragola, un'insegnante 42enne muore d'infarto. Post su Fb: mancavano defibrillatore e soccorsi

Stazione Tav Afragola, un'insegnante 42enne muore d'infarto. Post su Fb: mancavano defibrillatore e soccorsi
di Marco Di Caterino
Venerdì 24 Novembre 2017, 21:02 - Ultimo agg. 25 Novembre, 20:44
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Donna muore di infarto alla stazione di Afragola, il parlamentare europeo Nicola Caputo assiste alla scena e scrive un post di fuoco su Facebook. «Alla stazione di #Afragola - si legge - mentre sono in attesa del treno per Firenze, una donna si sente male e si accascia a terra per un arresto cardiaco. Operai del cantiere e uomini della sicurezza si danno da fare per rianimarla. Arriva un medico che fa tutto il possibile, dal massaggio cardiaco all’aiuto alla respirazione. Siamo tutti agitati, proviamo tutti a chiamare il 118 e la polizia stradale. Nel frattempo si scopre che una stazione ferroviaria ultramoderna manca di defibrillatore, di attrezzature e personale di primo soccorso. L’ambulanza arriva con 30 minuti di ritardo anche per le oggettive difficoltà nel trovare la strada che porta alla stazione».

«Dopo oltre un’ora di tentativi operati dalla squadra del 118 - scrive ancora Caputo - si attesta la fine di una giovane signora di 42 anni. La tristezza e la commozione prendono tutti noi. Forse non si sarebbe potuta comunque salvare, ma perché nel 2017 si può morire senza poter ricevere tutti i possibili soccorsi nei tempi giusti? Che senso ha costruire una stazione prodigio di architettura se poi non si è in grado di essere un luogo sicuro per i suoi utenti? Nella nostra terra non servono nuove cattedrali nel deserto, ma luoghi e servizi sicuri per chi li vive! In nord Europa stanno testando modalità di primo soccorso con i droni...e noi?».

Una vicenda destinata a sollevare polemiche feroci. La direzione del 118, centrale di Pozzuoli, ricostruisce in modo diverso quanto accaduto. «La telefonata che segnalava il grave malore della signora - dicono in centrale - è giunta alle 15,37. Tempo quattro minuti, durante i quali tra chi ha chiamato e l’operatore c’è stato lo scambio di informazioni. Il mezzo è partito da Afragola alle 15,41 per giungere in stazione alle 15,47. Quindi dal momento della chiamata a quello dell’arrivo sono trascorsi 10 minuti». Questi dati, fanno sapere in centrale, sono blindati su un computer, e nessuno degli operatori ha possibilità di manometterli. Come per la scatola nera di un aereo.

Anche Rfi interviene: la presenza di un defibrillatore nella stazione Tav di Afragola, fanno sapere, non è di competenza delle Ferrovie, ma rientra nel piano regionale del primo soccorso. Lo scorso anno nella stazione di piazza Garibaldi a Napoli, dopo la morte di un passeggero in circostanze analoghe, la Regione e l’Asl di competenza hanno attivato un posto di primo soccorso H24, con le Ferrovie che hanno messo a disposizione i locali. Rfi precisa inoltre che l'insegnante morta non è scesa ad Afragola, ma a piazza Garibaldi e da li, a bordo di un’auto condotta da un conoscente è arrivata alla stazione Tav di Afragola, per riprendersi l’auto lasciata in sosta nelle prime ore del mattino.

Al momento la Procura di Napoli Nord non ha aperto alcun fascicolo, anche perché dalla polizia ferroviaria è arrivata la comunicazione che il decesso della professoressa è avvenuto per cause naturali e al momento non è stata presentata nessuna denuncia, tanto che la salma dell'insegnante 42enne è stata affidata ai familiari.  

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