Somma Vesuviana, determine in bianco sull'Albo Pretorio online. Rianna: «Trasparenza negata»

Somma Vesuviana, determine in bianco sull'Albo Pretorio online. Rianna: «Trasparenza negata»
di daniela spadaro
Sabato 23 Giugno 2018, 08:53
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Determine in bianco e allegati inesistenti sul sito web della città di Somma Vesuviana, il consigliere di opposizione Rianna si rivolge al segretario comunale. Non pubblicare delibere di giunta e determine adottate dai responsabili di settore viola apertamente gli obblighi di pubblicità legale dettati dalle norme vigenti che danno ormai per sostituito il tradizionale albo pretorio con gli strumenti informatici, tanto è vero che già da gennaio 2011 la sola pubblicazione cartacea non ha effetto di pubblicità legale. Ma qui il problema, sollevato dal consigliere di opposizione Salvatore Rianna, riguarda precipuamente i criteri di trasparenza. E le missive che ha firmato, indirizzandole prima al dirigente di settore e poi al segretario comunale e al sindaco, riguardano in particolare una determina che fino a ieri era possibile sì scaricare, ma solo per accorgersi che il documento era vuoto, in bianco. Zero caratteri, zero parole. Il download restituiva  unicamente un foglio word bianco. Sufficiente un controllo a campione sul sito ufficiale dell’ente per rendersi conto che non è certo la sola. «Non è pensabile che si violino i diritti dei cittadini omettendo di pubblicare gli atti» – dice Rianna il quale si riferisce segnatamente alla determina 268 del 4 giugno scorso, vale a dire l’istituzione di un senso unico alternato in via II Traversa Casaraia per accesso ad un parcheggio pubblico, all’affidamento dei lavori e al progetto. Di tutto ciò nel documento che mostrava sul web il solo oggetto – peraltro non rispondente in pieno al reale contenuto poi inserito - fino a ieri mattina non v’era traccia. La determina, dopo le lettere firmate dal consigliere che metteva l’accento sulla violazione del criterio di trasparenza, inammissibile per un ente pubblico, è alfine comparsa sull’albo pretorio online. «Finalmente, direi – continua Rianna – peccato che ci siano errori di calcolo dell’Iva, sia pure minimi, che incidono sulla correttezza dell’importo da corrispondere a cura dell’ente a titolo di split payment e che di conseguenza il quadro economico dei lavori non sia corretto sotto tale aspetto». «Senza dire degli errori di ortografia e sintassi» – conclude l’esponente di opposizione che si è riservato una accurata verifica sull’esistenza di altri atti in bianco.
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