Sigarette, è riesploso il business: clan in guerra per il contrabbando

Sigarette, è riesploso il business: clan in guerra per il contrabbando
di Gigi Di Fiore
Martedì 25 Luglio 2017, 09:38
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Inviato ad Afragola

La violenza del duplice omicidio di Luigi Ferrara e Luigi Rusciano dimostra che l'affare contrabbando di sigarette sta riprendendo davvero quota nella geografia dei guadagni dei clan o dei gruppi paralleli a quelli camorristici. Una rinascita che ha almeno quattro anni, dimostrata dai continui sequestri di grossi quantitativi di sigarette negli ultimi mesi. Nel 2015, la Guardia di finanza ha sequestrato ben 274 tonnellate di sigarette di contrabbando in Italia, con 8411 operazioni in cui sono state denunciate 5659 persone e arrestate 226.
 


Sembrava tutto finito, tutto poco redditizio nel rapporto rischio-guadagno dopo l'inasprimento delle pene per il contrabbando di sigarette con le leggi degli inizi del Duemila. Invece, con il mercato della droga pieno di concorrenti e di pericoli, ecco rispuntare l'antico affare. È soprattutto l'area a nord di Napoli ad aver riscoperto i guadagni delle sigarette prive di bollino del Monopolio. Tra Afragola, Casavatore, Casalnuovo, Melito, sono spuntati depositi in vecchi scantinati dove vengono ammassate le casse di sigarette. Ma il cuore è Afragola, dove il clan Franzese aveva da almeno cinque anni sostenuto le iniziative di broker come Luigi Ferrara, per ricavarne periodici guadagni. E l'affare è stato fiutato dagli Amato-Pagano, costretti a trasferirsi da Scampia ai comuni a nord di Napoli.

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