Scampia, prima Vela giù a giugno
Via libera a cantieri per 9,5 miliardi

Scampia, prima Vela giù a giugno Via libera a cantieri per 9,5 miliardi
di Gerardo Ausiello
Sabato 14 Gennaio 2017, 08:18 - Ultimo agg. 18:35
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Pochi mesi e a Scampia dovrebbero rivedersi le ruspe, quelle che dovranno abbattere la prima delle Vele destinate alla demolizione. La domanda cruciale è: quando? De Magistris si sbilancia e indica la sua deadline: «Vorremmo centrare il traguardo entro giugno». Sarebbe, questo, il primo risultato conseguito nell'ambito del Patto per Napoli, quel programma di interventi concordato da Comune e governo e già finanziato. I soldi, dunque, ci sono. Ora si tratta di spenderli. Un'impresa che, tra la burocrazia e i problemi politici e amministrativi, appare spesso ardua.
 

Per questo ieri il ministro della Coesione territoriale Claudio De Vincenti è tornato all'ombra del Vesuvio, e lo farà ancora. Il governo sta infatti monitorando lo stato di attuazione dei Patti, con l'obiettivo di affiancare gli enti locali nel lungo e difficile percorso di realizzazione delle opere. Lo sprint dovrà riguardare innanzitutto il capoluogo partenopeo e la sua area metropolitana, dove si è partiti con notevole ritardo. L'ultimo Patto siglato in Italia, soprattutto a causa delle tensioni tra de Magistris e Renzi, è stato proprio quello di Napoli, appena tre mesi fa. Da qui la necessità di correre. «Alcuni interventi sono già partiti e potranno avere ulteriore accelerazione, come i lavori per le metropolitane e il risanamento di Scampia con l'abbattimento delle Vele. E ancora grazie alle risorse messe in campo ci saranno nuovi contenitori dei rifiuti e tante opere di edilizia scolastica», spiega De Vincenti. Di «accelerazione significativa per la chiusura dei cantieri» parla il sindaco, che fa riferimento a quelli strategici della metropolitana (linea 1 e linea 6) «che stiamo portando avanti con la Regione». E poi l'abbattimento di una Vela, «un risultato storico di collaborazione a Napoli tra lo Stato e i cittadini». Nel 2017, inoltre, «sarà possibile l'ingresso delle persone nell'Albergo dei Poveri con il completamento degli interventi di collaudo statico. Ci sarà anche una spinta per la raccolta differenziata con i contenitori di interramento dei rifiuti e per la progettazione di tutti i lavori in programma».
 
 

Se il Patto per Napoli è stato siglato a ottobre, quello per la Campania è invece operativo da aprile. Un pezzo di strada in più è stato dunque già compiuto. Lo dice chiaramente De Vincenti al termine del confronto con De Luca e con la delegazione della Regione: «Abbiamo effettuato un'ampia verifica e i risultati sono importanti. Moltissime opere sono già partite, in primis quelle della mobilità anche nell'area di Napoli e provincia, in particolare l'acquisto di nuovi treni e i lavori per la metropolitana, ma pure gli investimenti sulla Lioni-Grottaminarda e sulla tangenziale di Napoli verso Pozzuoli. Sono stati siglati contratti di sviluppo con alcune aziende chiave e si stanno costruendo contratti di programma regionali. In tema ambientale è partita la rimozione delle ecoballe e si sta operando contro il dissesto idrogeologico. Siamo molto soddisfatti». De Luca ricorda che, dei 9,5 miliardi complessivi da investire sul territorio, 2,7 sono relativi al Patto: «La nostra filosofia è finanziare opere più facilmente cantierabili. E poi abbiamo cercato di usare parte delle risorse per anticipare la progettazione di nuove opere. Sulla progettazione esecutiva si sono candidati ad avere i fondi 500 comuni per opere che valgono 7 miliardi. Finanzieremo nelle prossime ore i progetti dei primi 200 comuni per opere del valore di un miliardo e 90 milioni. Vogliamo utilizzare al 100 per cento i fondi Ue ma non balcanizzando la spesa bensì usando le risorse per risolvere i problemi strutturali della Campania ovvero completare le metropolitane a Napoli e realizzare le opere di mobilità e infrastrutturali dell'area metropolitana; risolvere i nodi dell'ambiente; ultimare la diffusione della banda larga in tutta la regione. A fine febbraio presenteremo il quadro d'insieme della programmazione».

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