Torre del Greco, sono 15 gli indagati per il voto inquinato

Torre del Greco, sono 15 gli indagati per il voto inquinato
Mercoledì 27 Giugno 2018, 08:45 - Ultimo agg. 12:13
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Sale a quindici il numero degli indagati per il presunto voto di scambio all'ultima tornata elettorale a Torre del Greco. Posti di lavoro con Garanzia Giovani in cambio di una campagna elettorale «a tappeto» per favorire alcuni candidati in sostegno del candidato, poi eletto sindaco, Giovanni Palomba (nella foto). Questa è l'accusa sulla quale stanno lavorando i carabinieri della compagnia di Torre del Greco, coordinati dal procuratore Sandro Pennasilico e dall'aggiunto Pierpaolo Filippelli della Procura di Torre Annunziata, che ipotizzano i reati di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa del voto, voto di scambio e altro. Tra gli indagati ci sono una decina di netturbini assunti per sei mesi con stipendio di 500 euro, praticamente a dieci giorni dal voto, ma anche alcuni politici. I sospetti degli investigatori ricadono su due candidati in particolare, che avrebbero beneficiato del voto di massa da parte di netturbini e familiari. Ma dietro le assunzioni ci sarebbe anche Simone Magliacano, giovane commercialista di Torre del Greco, ex assessore con l'allora sindaco Ciro Borriello, che avrebbe curato la pratica per l'inserimento in graduatoria di alcune persone poi assunte, chiedendo loro un appoggio in campagna elettorale. «Ho solo pagato 100 euro a sei persone affinché affiggessero manifesti» si è difeso. Tesi che sarà ribadita in una memoria difensiva. Nel frattempo, le indagini proseguiranno per arrivare con un quadro completo prima della proclamazione degli eletti.
 
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