Quartieri spagnoli, video choc:
così amici e parenti coprirono il killer

Quartieri spagnoli, video choc: così amici e parenti coprirono il killer
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 21 Settembre 2018, 08:53 - Ultimo agg. 12:11
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Uomini e donne, amici e parenti, tutti in campo con un solo obiettivo: assicurare la fuga e la latitanza di Francesco Valentinelli, il killer di Gennaro Verrano, quello - per intenderci - immortalato da una telecamera nascosta tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli. Uomini e donne, che ora finiscono sotto inchiesta nel corso di un procedimento aperto dalla Procura di Napoli per favoreggiamento. Si tratta di Patrizia Tomei, di Maria Pelliccia, Adriana Improta, Domenico D’Aniello e Genoveffa Mazzocchi, che ieri mattina sono stati convocati dinanzi al gup Comella del Tribunale di Napoli. Difesi dal penalista Riccardo Ferone, sono ritenuti responsabili di aver dispiegato una sorta di rete di copertura per impedire l’arresto di Valentinelli, nelle ore - e nei giorni - immediatamente successivi l’omicidio consumato lo scorso novembre. Per loro, prossimo appuntamento in aula, in vista della richiesta di rinvio a giudizio al termine delle indagini del pm Ludovica Giugni, che ieri mattina ha chiesto invece la condanna per lo stesso Valentinelli. 
 


L’UDIENZA
Aula 413, il pm ha chiesto trent’anni di reclusione a carico dell’imputato, come responsabile dell’omicidio consumato in piazzetta Trinità degli spagnoli. Un odio tribale tra famiglie che abitano nella stessa zona (per altro con qualche lontano legame di parentela), la rabbia che sfocia in un episodio di violenza plateale, sotto gli occhi di decine di passanti. Non c’entra la camorra - bene precisarlo - non ci sono moventi legati alla droga e al racket delle estorsioni, ma dinamiche tutte interne al vicolo, tutte riconducibili ad antichi livori familiari. Difeso dalla penalista napoletana Claudia Franchi, il 23enne Francesco Valentinelli ha ammesso di aver ucciso Verrano, ma nega di aver agito con premeditazione. Una scena che ha fatto il giro del web, che racconta anche il livello di indifferenza dei passanti e delle persone che assistono al delitto. Pochi attimi prima dell’omicidio, la telecamera inquadra tre bambini che tornano a casa dopo una mattinata a scuola e che incrociano - ovviamente a loro insaputa - il killer che si prepara ad entrare in azione. Stessa scena per una coppia di anziani, un uomo e una donna che si muovono con lentezza a due passi da casa, mentre il cuore del killer va a mille, pronto a dare sfogo a una scena di particolare efferatezza. Mimetizzato in un gruppetto di donne, sbuca all’improvviso quando vede arrivare Verrano alla guida di uno scooter e fa fuoco. Una, due e tre volte. Centrando al petto e alle spalle l’uomo che tenta una disperata fuga per i vicoli di Montecalvario. 

 

CAOS CALMO
Il resto lo raccontano le immagini, ma anche le indagini dei carabinieri, che cristallizzano l’indifferenza delle donne che assistono al delitto, oltre al tentativo di disperdere tracce e indizi, di confondere le acque in vista dell’arrivo delle forze dell’ordine. Poi ci sono le intercettazioni che racchiudono un intero spaccato di relazioni, sempre nel tentativo di consentire la fuga da Napoli di Valentinelli. Silenzio dinanzi alle domande dei militari dell’arma, poi il tentativo di proteggere la fuga dell’assassino. Una vicenda che approda al culmine di una sorta di faida tribale, come ha avuto modo di raccontare una donna - una parente di Verrano teste chiave - , che ha ricostruito il clima di intimidazioni consumate dalle donne della famiglia di Valentinelli. Minacce, aggressioni, ordini di lasciare i Quartieri: fino al momento clou, quello raccontato da una telecamera nascosta in piazzetta Trinità degli spagnoli, con il caos calmo che si abbatte su un incrocio tra bimbi che tornano a casa, anziani che passeggiano, donne e uomini che provano a far sparire le prove del delitto.
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