La task force che il governo metterà in campo sarà guidata direttamente da Palazzo Chigi e vi svolgerà un ruolo di primo piano il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, che da generale della Forestale ha perseguito i clan camorristici attivi nel settore. L'esecutivo gialloverde pensa in prospettiva di esportare il modello Campania in altre regioni, perché come ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, «i roghi tossici sono un fenomeno che riguarda tutte le zone d'Italia», in misura differente. L'obiettivo a lungo termine é il cosiddetto «end of waste»,la fine della dispersione dei rifiuti, la loro trasformazione nell'ambito di un'economia circolare, come ha sottolineato il premier Giuseppe Conte. Per far ciò, non solo repressione, ma anche premi.
«Il 31 marzo scade l'accordo Anci-Conai (Associazione dei Comuni e Consorzio nazionale imballaggi, ndr) - ha detto Costa -, io per il governo farò da pontiere per ottenere una differenziata di qualità e avviare il porta a porta con tariffa: chi inquina di meno paga di meno». È la vera rivoluzione verde che vogliono realizzare i cinquestelle.
Entro il 2035 non più del 10% dovrà essere conferito in discarica, ha stabilito l'Unione europea. Se la differenziata prenderà davvero piede in Italia, assicura Costa, «non ci sarà più neppure abbastanza materiale per gli impianti».