Pozzuoli, la rivolta dei 200 Lsu:
«Vogliamo garanzie sul futuro»

Pozzuoli, la rivolta dei 200 Lsu: «Vogliamo garanzie sul futuro»
di Nello Mazzone
Martedì 22 Gennaio 2019, 15:16 - Ultimo agg. 19:00
2 Minuti di Lettura
«Di qui non ci muoviamo se non avremo rassicurazioni direttamente dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, sulla nostra situazione lavorativa. Da oltre 20 anni mandiamo avanti una serie di servizi al Comune di Pozzuoli per la cittadinanza, ma il Comune ci snobba e anzi dopo tutti questi anni non ci hanno dato alcuna garanzia lavorativa». È la protesta del gruppo di quasi 200 ex Lavoratori socialmente utili impiegati da decenni dal Comune di Pozzuoli. Lavoratori che hanno un contratto a tempo determinato fino al prossimo ottobre e che, ora, chiedono l'intervento diretto del governo giallo-verde per risolvere la loro situazione lavorativa.
 


«Dal Comune di Pozzuoli e anche da alcune sigle sindacali non abbiamo avuto alcun sostegno nè appoggio per le nostre rivendicazioni - dice Luigi Spinelli, portavoce degli Lsu in protesta - Da qui non ce ne andremo finchè non ci faranno sapere di che morte dovremo morire. Siamo lavoratori impegnati in molti servizi, dallo spazzamento al protocollo e molti di noi anche anche oltre 50 anni di età. Chiediamo un futuro, ma questa Amministrazione comunale si dimostra sorda ai nostri appelli». La protesta ha creato anche disagi ai cittadini poichè questi lavoratori sono impegnati in vari settori: dalla nettezza urbana ai parcheggi, ai servizi amministrativi.

Ma dal Comune arriva la replica secca direttamente dal sindaco, Vincenzo Figliolia. «A carico del bilancio comunale di Pozzuoli abbiamo stanziato un milione e 300mila euro per consentire agli Lsu di raddoppiare il loro stipendio con l'integrazione oraria che è passata da 250 euro di alcuni anni fa ai 530 euro attuali - replica Figliolia - Il nostro Ente deve rispettare i parametri previsti dal Mef per l'organico e dopo aver dovuto prepensionare 250 dipendenti per rientrare nei parametri, non possiamo procedere ad alcuna nuova stabilizzazione. In ogni caso abbiamo espresso sempre molta attenzione verso questi lavoratori e le loro famiglie. Mi sembra una protesta alquanto strumentale. Noi dobbiamo rispettare le norme».

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA