«Posti in vendita per 2800 euro», via all'inchiesta su concorso Asl

«Posti in vendita per 2800 euro», via all'inchiesta su concorso Asl
di Alessandro Napolitano
Sabato 15 Dicembre 2018, 09:17
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Mille euro per superare la preselezione, quasi il doppio per schizzare in alto in graduatoria e ottenere il lavoro al termine dell'ultima prova. È una denuncia shock quella che arriva da chi ha partecipato al concorso indetto dall'Asl Napoli 2 Nord riguardante dieci posti per operatori sociosanitari. Le presunte prove, con tanto di registrazioni audio tra chi ha proposto l'«affare», messaggi e altro, sono state consegnate alla Procura e alla Guardia di Finanza. Stessa operazione è stata anche condotta dalla direzione dell'azienda sanitaria, che si è affidata a una ditta esterna per la formazione e selezione del personale e che dunque sarebbe del tutto estranea ai gravissimi fatti contestati. A farsi carico dell'esposto alle autorità è stato il consigliere regionale, nonché componente della commissione Sanità Francesco Emilio Borrelli, che ha comunicato tutto anche al direttore generale Antonio D'Amore: «Ho chiesto di verificare le gravi notizie riportate nella denuncia con tanto di nomi e cognomi dello stesso denunciante e di tutte le persone coinvolte con modalità che apparirebbero gravissime al fine di dare certezza di legalità e trasparenza nella procedura conclusa per l'avviso pubblico - dice Borrelli - e di vigilare e adoperarsi affinché venga garantita, senza alcuna ombra di dubbio, la massima trasparenza per le procedure in corso per il concorso».

 

LE CASELLE BIANCHE
Il trucco per superare le prove di selezione sarebbe semplice. In pratica, alle domande con risposta multipla alla quali non sapessero rispondere, i candidati lasciavano in bianco tutte le caselle. Solo successivamente, e grazie ai «correttori», venivano riempite le caselle con le risposte esatte. Una procedura del tutto diversa da quella, ad esempio, utilizzata per le selezioni all'ospedale Cardarelli dove veniva chiesto di annerire tutte le caselle delle domande di cui non si conosceva risposta, proprio per evitare manipolazioni successive alla prova. Secondo quanto raccontato da chi poi ha fatto scoppiare il caso, un primo contatto tra chi gestiva il concorso e i candidati sarebbe avvenuto nel marzo scorso, in occasione delle preselezioni per posti a tempo determinato. È qui che sarebbero stati chiesti i primi mille euro. Milleottocento, invece, la «tariffa» per il secondo step.
«So di aver sbagliato e questa non vuole essere una giustificazione - racconta il denunciante, che ha versato soltanto i primi mille euro - ma ero in preda alla disperazione, senza lavoro. Ciò che ho visto durante le prove è stato sconvolgente. Candidati che al colloquio hanno fatto scena muta, rimediando però punteggi altissimi. Addirittura c'era chi ha risposto a tutte le 60 domande (di matematica, logica e algebra, ndr) nonostante una sola ora a disposizione: nemmeno il tempo per leggere, riflettere, rispondere e mettere in bella copia. Oggi queste persone lavorano e io sono in fondo alla graduatoria. Tra di noi ci conosciamo e sappiamo le cose come siano andate. Perché ho denunciato soltanto ora? Ho avuto molta paura, poi non ho più resistito».
«La Direzione aziendale ha già sottoposto all'autorità giudiziaria in più occasioni delle lettere anonime pervenute e inerenti segnalazioni di sospette irregolarità concorsuali», ribadiscono ai piani alti dell'Asl Napoli 2 Nord.
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