Pinotti: gli ufficiali dell'Ue
si formeranno a Napoli

Pinotti: gli ufficiali dell'Ue si formeranno a Napoli
di Gigi Di Fiore
Domenica 19 Novembre 2017, 13:27
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Ha compiuto 230 anni, ma non li dimostra. La scuola militare della Nunziatella, quella voluta dal tenente generale di Moliterno, Giuseppe Ruggiero Parisi, quando a Napoli era re Ferdinando IV di Borbone, si prepara ad un salto di qualità. Più antica scuola militare d'Europa, si appresta a diventare un polo di formazione internazionale. Lo ha annunciato, nel suo discorso alla cerimonia di giuramento dei 90 «cappelloni», come vengono chiamati gli allievi del primo anno, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

«Abbiamo proposto, nella riunione tecnica tra ministri della Difesa - ha detto il ministro Pinotti - la creazione in Italia di un piano di formazione per ufficiali di tutta Europa. Un'attività specialistica, che dovrebbe svolgersi proprio alla Nunziatella. Si tratta di una trasformazione culturale, che investirà l'intera città di Napoli».

Un'idea spiegata poi anche durante una breve chiacchierata con i giornalisti. Un'idea portata, lunedì scorso, alla riunione di Bruxelles tra ministri della Difesa dove è stato siglato l'accordo «Pesco», prima intesa unitaria di sicurezza militare tra i Paesi dell'Unione europea: la cosiddetta «cooperazione rafforzata». Un piano con promotori principali Italia, Francia, Spagna e Germania, non firmato solo da Portogallo, Irlanda, Malta e Danimarca. Nel piano, che per la prima volta dalla nascita della comunità europea, introduce un'idea coordinata di difesa militare tra i Paesi aderenti, Napoli e la Nunziatella diventeranno un polo strategico-formativo importante.

«Abbiamo individuato nel Mediterraneo l'area da tenere attenzionata in aggiunta a quella orientale - ha spiegato il ministro Pinotti - Napoli diventerà quindi l'hub dei comandi di controllo del Mediterraneo. La Nato ha scelto di implementare l'hub di Napoli che diventerà l'hub per il sud, con una visione della difesa a 360 gradi, non più solo schiacciata verso la sola minaccia da est. Al vertice di Cardiff nel 2014, la Nato pensava invece di puntare l'attenzione solo sulla minaccia orientale. Lavorando con i Paesi più vicini al fianco sud, come Francia, Spagna e Portogallo, l'Italia è riuscita a far modificare l'originaria impostazione».

 

Anche da qui è nata l'idea, sottoposta al vertice europeo di lunedì scorso, di una «alta formazione per gli ufficiali europei» da tenere nella scuola militare più antica del continente. Non ci sarebbe stata sede migliore della Nunziatella, la più prestigiosa tra le quattro scuole militari d'Italia. Per essere ammessi al corso 2017-2020, avevano presentato domanda in 917. Dopo la selezione, ne sono rimasti 90. Il 30 per cento sono ragazze. La scuola di specializzazione e formazione europea potrebbe anche avere sede nella ex caserma «Bixio» a Monte di Dio, dove era sistemato il Reparto Mobile della polizia. Un'ipotesi possibile dopo la cessione alla Nunziatella di questi nuovi locali, con un protocollo d'intesa firmato tre anni fa dall'allora ministro dell'Interno, Angelino Alfano, il ministro Roberta Pinotti, il sindaco Luigi De Magistris e l'Agenzia del demanio.
«L'Italia e Napoli avranno un ruolo nevralgico da protagonista - ha aggiunto il ministro Pinotti - tra i 23 Paesi che hanno sottoscritto la cooperazione rafforzata».
Napoli, dunque, centro importante per la difesa europea sul Mediterraneo, ma anche luogo di formazione specialistica per ufficiali di tutta Europa. Lo ha spiegato anche il generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore della Difesa. Che ha detto: «La Nunziatella è il più antico istituto d'Europa in servizio, caso unico nel panorama internazionale, e proprio per questo è al centro di un progetto di grande respiro che la eleverà a prima scuola militare europea».
Nasce il progetto «Grande Nunziatella», annunciato alla cerimonia di giuramento del 230esimo corso dinanzi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Preparazione, prestigio e tradizione, per una scuola militare, vanto della città, dove hanno studiato allievi di tutt'Italia che hanno fatto carriera nell'esercito, nei carabinieri, ma anche nelle professioni e nell'imprenditoria, come ha ricordato l'ingegnere Alessandro Ortis presidente dell'associazione ex allievi e senior advisor della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Una scuola di preparazione «alla vita e alle armi» dice il motto delle origini. «Cuore pulsante della formazione militare nel cuore di Napoli» l'ha definita il ministro Roberta Pinotti. Formazione a valori di vita, come ha spiegato il generale dei carabinieri Rosario Aiosa, ex allievo e padrino del 230esimo corso: «Insieme si va più lontano; respingete il cinismo, l'ipocrisia, l'opportunismo; non abbandonate mai i vostri ideali per una toga, una feluca, una poltrona». Insegnamenti non solo per militari, ma anche per tanti scalatori di carriere e incarichi ottenuti passando, per calcolo e senza rispetto, sopra agli altri.
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