«Papà non sparare!»: i bambini di Ercolano contro i botti illegali

«Papà non sparare!»: i bambini di Ercolano contro i botti illegali
di Francesca Mari
Mercoledì 12 Dicembre 2018, 15:25
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ERCOLANO. «Papà non sparare!»: gli studenti delle scuole dell'obbligo di Ercolano strappano una promessa ai genitori per contrastare il fenomeno dei fuochi d’artificio illegali. Le scuole di Ercolano, insieme alle forze dell’ordine, avviano la campagna contro il fenomeno dei botti illegali, che ogni anno nel periodo delle festività natalizie miete centinaia di vittime, soprattutto a Napoli e provincia. Nell’ambito del progetto «A scuola di sicurezza, legalità, giustizia, ambiente», promosso dal I°Circolo «Giulio Rodinò» e ideato dala professoressa Eva Gable, con il patrocinio del Comune e di tutte le forze dell’ordine del territorio, tutti gli allievi delle scuole elementari e medie fanno firmare una lettera ai propri genitori in cui questi ultimi si impegnano a non sparare fuochi.

Inoltre, sempre nell’ambito dell’ampio progetto, ieri in tutte le scuole di Ercolano, gli esperti delle forze dell’ordine hanno incontrato gli alunni per trascorrere con loro la mattinata trattando il delicato problema e facendo il punto sulla loro pericolosità attraverso materiale adeguato. In campo carabinieri, polizia di stato, polizia municipale, guardia di finanza, vigili del fuoco e tante altre unità di pubblica sicurezza che hanno mostrato ai bambini, tra i 9 e i 13 anni il pericolo dei botti illegali e di quelli inesplosi.

«Negli ultimi anni ad Ercolano – ha detto il preside della Rodinò, Velio Scarane – il fenomeno della diffusione dei botti illegali è diminuito grazie ai controlli, ma anche alle sinergie con le forze dell’ordine. Il nostro intento è coinvolgere la coscienza dei ragazzi, le età più a rischio è proprio quella degli ultimi anni delle elementari e quella delle medie. L’obiettivo è anche veicolare il messaggio ai genitori esortandoli, se proprio vogliono rispettare le tradizioni, a comprare fuochi legali avendo cura di controllare l’etichetta».
 
 
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