Ospedale del mare, endoprotesi aortica su paziente a rischio

Ospedale del mare, endoprotesi aortica su paziente a rischio
Mercoledì 20 Settembre 2017, 17:12
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E’ stato eseguito nei giorni scorsi all’Ospedale del Mare di Napoli il primo intervento di posizionamento di endoprotesi aortica ad un paziente 80enne affetto da aneurisma dell’aorta. Ad operarlo, l’equipe guidata dal dottor Francesco Pignatelli, responsabile del reparto di Chirurgia vascolare dell'Ospedale dei Pellegrini e dell’Ospedale del Mare in collaborazione con il dottor Giampaolo Santini, responsabile del servizio di Angioradiologia.
 
«Il paziente V.G. aveva un aneurisma dell’aorta addominale di 7 cm, era cardiopatico ed era affetto da una grave insufficienza respiratoria - spiega il dott. Pignatelli - Lamentava dolori addominali, al pronto soccorso gli hanno diagnosticato un aneurisma dell’aorta addominale, poiche’ non c’era posto negli altri ospedali cittadini lo abbiamo ricoverato immediatamente prontamente all’Ospedale del Mare. Poi, grazie alla collaborazione del dott. Pio Zannetti, responsabile del servizio di Anestesia, della dott.ssa Ines Marano, direttore della Radiologia, del dott. Giovanni Arciero, responsabile Chirurgia generale e del dott. Nunzio Quinto, direttore sanitario, e’ stato possibile effettuare l’intervento prima dell’apertura del reparto di Chirurgia vascolare, prevista per il 30 settembre. Tutti si sono prodigati per fare in modo che l’operazione potesse essere eseguita nel piu’ breve tempo possibile nell’interesse dell'ammalato».
 
«Il paziente era ad elevato rischio chirurgico - aggiunge il dott. Pignatelli - perciò abbiamo optato per un intervento mininvasivo, che consiste nel posizionare un’endoprotesi. L’aneurisma è una dilatazione dell’arteria che tende a rompersi, si tratta di una patologia molto grave con un’incidenza di circa 4,5%. La rottura dell’aneurisma  dell’aorta addominale causa 6000 morti all'anno in Italia. La maggior parte degli aneurismi aortici è asintomatica e non viene diagnosticata fino a quando non è troppo tardi. L’intervento chirurgico tradizionale o endovascolare fatto in elezione ha una bassa percentuale di rischio, mentre per quello in rottura la mortalita’ e’ elevatissima».
 
«Informazione e prevenzione sono indispensabili. A tutti i 60enni con fattori di rischio (fumo, ipertensione, etc etc), è consigliabile una semplice ecografia dell’addome», conclude il dottor Pignatelli.
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