Nuovi orari delle visite dei parenti,
​scatta l'alta tensione a Poggioreale

Nuovi orari delle visite dei parenti, scatta l'alta tensione a Poggioreale
di Nico Falco
Lunedì 16 Luglio 2018, 09:34 - Ultimo agg. 15:24
3 Minuti di Lettura

Sovraffollamento, risse, proteste e l'impossibilità di un controllo adeguato e capillare per la mancanza di personale. Una condizione tipica di molte carceri italiane, ma che in quello di Poggioreale sta facendo scricchiolare il sistema di sicurezza. La situazione, denunciano i sindacati, è ormai incandescente. L'episodio più recente è di sabato scorso, con una protesta dei detenuti rientrata solo dopo una lunga contrattazione, ma è stato soltanto l'ultimo di una lunga serie: negli ultimi giorni ci sono stati due incendi, diversi scontri tra detenuti con due persone finite in ospedale, sono stati trovati cellulari ed è stato recuperato mezzo chilo di droga che un uomo aveva ingoiato prima di venire arrestato.

È scattata intorno alle 15, alla fine dell'ora d'aria. Circa 40 detenuti italiani, denuncia il sindacato della Penitenziaria Osapp, si sono rifiutati di rientrare nelle proprie celle del reparto Avellino dopo il passeggio; la motivazione sarebbe la modifica degli orari dei colloqui coi familiari, che anche negli ultimi giorni aveva portato a un malcontento diffuso tra i detenuti.

La situazione, che ha portato a una lunga fase di stallo, è rientrata dopo una contrattazione col Comandante di Reparto. Nella stessa giornata, e nella stessa sezione del carcere, un uomo ha dato fuoco al materasso della sua cella ma l'incendio è stato domato in poco tempo e senza gravi conseguenze grazie al tempestivo intervento dei poliziotti. Infine, sempre a Poggioreale ma nel reparto Milano, c'è stata una rissa tra detenuti stranieri e uno dei coinvolti è stato ricoverato in ospedale.

«Le condizioni di lavoro nel carcere di Poggioreale dice il segretario generale dell'Osapp, Leo Beneduci sono più che critiche e oltre agli evidenti rischi per l'incolumità fisica degli addetti del Corpo la situazione è resa ancora più precaria da una gravissima carenza di organico che soprattutto nel periodo estivo rende pressochè impossibile fare fronte ai molteplici eventi critici che quotidianamente accadono. Per i detenuti più facinorosi dovrebbero essere presi provvedimenti sia disciplinari sia di ricollocamento in altre strutture, ma questo non avviene e a farne le spese sono proprio i poliziotti. Viste le condizioni degli altri carceri italiani, questa stagione estiva si preannuncia tra le peggiori di sempre conclude Beneduci il ministro Bonafede, i sottosegretari Ferraresi e Morrone e il nuovo capo del Dap, Francesco Basentini, diano il tanto atteso segnale di cambiamento.

Il 5 luglio nel reparto Milano, dove si trovano diversi detenuti con problemi psichiatrici, un uomo aveva divelto il termosifone della cella e lo aveva sbattuto contro le inferriate. Il 6 luglio, durante una ispezione nel reparto Salerno, erano stati trovati due telefoni cellulari e una piccola quantità di stupefacenti. Nella stessa giornata un detenuto aveva appiccato le fiamme al suo materasso, nel reparto Milano, causando un incendio; il fumo aveva invaso il secondo e il terzo piano della struttura, rendendo necessaria l'evacuazione di una sessantina di persone e causando diversi intossicati lievi; anche in questo caso il motivo sarebbe stato il cambiamento negli orari dei colloqui coi familiari.

Il giorno successivo, due detenuti avevano litigato durante l'ora d'aria: uno era finito in ospedale, l'altro in isolamento. Qualche giorno prima, il 4 luglio, 45 ovuli di eroina, per quasi mezzo chilo totale, erano stati rinvenuti nello stomaco di un detenuto arrestato il giorno precedente per resistenza a pubblico ufficiale: probabilmente si trattava di un corriere della droga bloccato durante una consegna.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA