Napoli, vigilino minacciato fa arrestare
il ras della sosta abusiva

Napoli, vigilino minacciato fa arrestare il ras della sosta abusiva
di Nico Falco
Martedì 14 Novembre 2017, 12:25
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Lo ha afferrato per il bavero, lo ha tirato a sé e, naso contro naso, lo ha minacciato: se avesse segnato anche solo un'altra targa, gli avrebbe mandato qualcuno a casa per fargliela pagare. Le urla, gli strattoni e anche l'aggressione per rendere chiaro un concetto: le automobili dei suoi clienti non andavano toccate e nessuno poteva permettersi di interferire. Così, venerdì, era stato scacciato un ausiliare del traffico del Comune che, blocchetto alla mano, stava verbalizzando alcune vetture parcheggiate in piazza San Francesco di Paola, proprio all'ingresso del Borgo Sant'Antonio Abate.

La zona è quella a ridosso del Buvero, la strada costellata di negozi e ambulanti dove si tiene uno dei più frequentati mercati della città. È il cuore commerciale di Porta Capuana, dove gli affari illegali si mischiano a quelli illeciti: parcheggio abusivo, cd contraffatti e bancarelle delle sigarette che si confondono tra ambulanti di generi alimentari, vestiti e ogni sorta di chincaglieria. Ed è il regno del clan Contini, dove a metà settembre vennero uccisi due uomini, presumibilmente per attriti tra i gruppi criminali legati alla gestione del racket.

Il mega parcheggio illegale che va in scena ogni giorno tra il palazzo dell'ex Pretura e le prime bancarelle del mercato, dove residenti e ambulanti lasciano le automobili, era diventato il luogo di lavoro di Giovanni Giunto, pregiudicato di 47 anni di Porta Capuana. L'uomo è una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine. Di professione parcheggiatore abusivo, nel curriculum criminale annovera diverse denunce per possesso di monete false e contrabbando di sigarette, oltre a precedenti per rissa e resistenza. Da guardiamacchine era stato anche denunciato per violenza privata e in più occasioni, durante i controlli specifici delle forze dell'ordine nelle aree di Porta Capuana e nei pressi del Borgo Sant'Antonio Abate, era stato identificato e sanzionato.

Era incappato anche nel «daspo dei parcheggiatori abusivi»», il provvedimento introdotto pochi mesi fa e destinato proprio ad allontanare i guardamacchine abituali dai luoghi dove vengono sorpresi a gestire la sosta illecitamente. Nei suoi confronti ne sono stati emessi due. Il primo ad aprile, poco dopo l'introduzione, quando l'avevano identificato e verbalizzato come uno degli abusivi che bazzicano nella zona di Porta Capuana.


 

Tre mesi dopo, a luglio, ne era arrivato un altro: beccato ancora una volta nella stessa zona, era stato di nuovo allontanato ed era tornato a scattare anche il divieto di tornare in quella piazza. Né le denunce né i provvedimento lo avevano però fermato.

Giunto, nonostante fosse stato già sanzionato e allontanato, non si era arreso: considerava quella come la sua zona ed era una priorità tenere lontano i «ficcanaso», anche quelli con pettorina e blocchetto incaricati dal Comune. Sapeva che per mantenere la fiducia dei clienti era necessario tutelarli in qualche modo, dimostrare che affidarsi a lui avrebbe realmente messo al riparo dalla multa. Se molti dei suoi colleghi si limitano ad allontanarsi all'arrivo dei controlli, e poi a stracciare gli avvisi sui parabrezza, Giunto la pensava diversamente: per conservare la fiducia dei clienti abituali, quelli residenti nella zona o che sarebbero tornati in piazza, non bastava uno stratagemma per far credere loro di aver evitato la sanzione, era necessario garantire l'immunità a ogni costo.



E così, quando l'ausiliare del traffico si è diretto verso le vetture in sosta, non ha perso tempo. Gli si è avvicinato e si è presentato: lui era lì per aiutare gli automobilisti a parcheggiare e, soprattutto, per evitare loro brutte sorprese. E lo ha apostrofato in modo minaccioso: «Fatti i fatti tuoi e vattene da un'altra parte». Il dipendente comunale ha cercato di ignorarlo, gli ha detto che quello era il suo lavoro e aveva intenzione di continuare a farlo, e allora l'abusivo lo ha aggredito. Viso contro viso, tenendolo bloccato a pochi centimetri, come in quegli atteggiamenti che caratterizzano i malavitosi da cinema. Lo ha afferrato per il bavero e, avvicinata la sua faccia a quella della vittima, ha sibilato: ci avrebbe messo poco a scoprire dove abitava, gli aveva detto Giunto, e gli avrebbe mandato qualcuno fino a casa per farlo punire.
A quel punto l'ausiliario si è allontanato e l'abusivo, credendo che le sue parole avessero colto nel segno, è tornato in piazza come se nulla fosse. Ed è lì che, più tardi, lo hanno trovato i carabinieri. L'uomo minacciato, infatti, non aveva ceduto alla prepotenza e, preso il cellulare, aveva chiamato il 112. I militari del Nucleo Radiomobile di Napoli sono arrivati pochi minuti dopo. La vittima ha raccontato loro l'episodio e ha descritto l'uomo che lo aveva minacciato e strattonato, ordinandogli di non multare gli automobilisti a cui lui aveva garantito il parcheggio senza problemi.
Giunto era ancora nei paraggi, gironzolava tra le automobili ferme in piazza San Francesco di Paola. Lo hanno raggiunto e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. L'ausiliare del traffico, accompagnato in ospedale, è stato dimesso con prognosi di due giorni per le escoriazioni e lo stato di shock. Durante il rito direttissimo, che si è tenuto il giorno successivo, Giunto ha richiesto i termini a difesa e, in attesa del processo, è stato sottoposto all'obbligo di firma in via cautelare.
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