Napoli. «Via Scarlatti, spostiamo la fontana», ma il progetto naufraga subito

Napoli. «Via Scarlatti, spostiamo la fontana», ma il progetto naufraga subito
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 24 Febbraio 2017, 12:31
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I più benevoli la chiamano la fontana della discordia, perché fin dalla sua installazione avvenuta circa 17 anni fa, ha diviso la comunità vomerese, gli altri la vasca dei capitoni, per quei pesci liberati alcuni anni fa da sconosciuti. Eppure Itaca, opera dell'artista Ernesto Tatafiore avrebbe dovuto creare consenso per il valore simbolico che voleva rappresentare.

In posizione strategica per la neonata dell'isola pedonale di via Scarlatti era un monito alle auto che su questa striscia di sampietrini, platani e panchine, non sarebbero mai più passate. Oggi che i platani sono un poco rinsecchiti, i sampietrini saltati e le buche coperte di macchie d'asfalto e le panchine pure mezze scassate, c'è chi pensa che sia venuto il momento di togliere la fontana di Tatafiore, vuoi perché nella sua vita è stata frequentemente all'asciutto, vuoi perché è soprattutto ricettacolo di rifiuti.
E così in questi giorni ecco che al presidente della Municipalità 5 Paolo de Luca viene in mente un'idea: spostiamo l'ingombrante Itaca sulla nuova rotatoria di via Cilea all'altezza dello svincolo della Tangenziale. Una rotatoria «a goccia», come definita nel progetto, che prevede l'installazione di aiuole verdi e per realizzarla sono stati abbattuti, non senza critiche e manifestazioni di protesta, alcuni alberi di pino. Nei giorni scorsi quindi la proposta del presidente de Luca in Commissione lavori pubblici di porre invece la fontana proprio lì ma nonostante una lunga discussione, dove l'opposizione ha elencato tutte le perplessità su questa scelta, al momento della votazione la maggioranza che governa la Municipalità Vomero-Arenella non aveva i numeri per approvare il documento. La proposta quindi è stata messa all'ordine del giorno del Consiglio municipale di ieri pomeriggio, animato dalla tensione.

In particolare il Pd ha elencato le «perplessità di occuparsi di una fontana e non dei problemi che investono il quartiere», dalla questione dello stadio Collana alla realizzazione delle fogne a Cavone Case Puntellate, in cui il Comune ancora non ha espletato la gara per la realizzazione del progetto esecutivo propedeutico all'indizione gara, fino ai plessi scolastici Fedro e Musto, al problema della diffida inviata a 6 mila famiglie che vivono in case già condonate ai Camaldolilli e Sant'Ignazio di Loyola, alla refezione scolastica, alla vicenda dell'ex Gasometro, al bosco dei Camaldoli chiuso per potatura da settimane, al tema dei parcheggi con l'ipotesi da parte di privati di realizzare box sotto piazza degli Artisti, alla criminalità che impenna dei fine settimana e le aree pedonali in balia delle baby gang. «Un elenco lungo che potrebbe continuare all'infinito. Ma la priorità per questa presidenza è la fontana Itaca. Abbiamo l'impressione ha continuato il consigliere Alessandro Capone che non vogliate affrontare i veri e concreti problemi perché non siete in grado di farlo. Meglio focalizzarsi su sciocchezze».

La tensione del parlamentino del Vomero va alle stelle, con consiglieri dell'opposizione che accusano la maggioranza «di voler togliere quell'ingombro da via Scarlatti per far posto a gazebo di bar o alle casine di legno delle continue sagre paesane che piacciono tanto a questa amministrazione». Una contestazione vivace che ha coinvolto anche altri gruppi di opposizione oltre al Partito Democratico come Movimento 5 Stelle, Forza Italia, e perfino Federazione dei Verdi, che fa parte del gruppo di maggioranza, con Gennaro Nasti e Giovanni Greco che al momento della votazione della mozione si sono alzati in massa insieme a tutti gli altri e hanno lasciato l'aula non avendo avuto ragionevoli risposte alle loro domande. È mancato così il numero legale e il presidente arancione Paolo de Luca incassa l'ennesima sconfitta. Una débâcle che potrebbe portare all'inevitabile azzeramento della giunta municipale.
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