Napoli, c'è un topo in classe:
protesta all'istituto tecnico Caruso

Napoli, c'è un topo in classe: protesta all'istituto tecnico Caruso
di Claudia Procentese
Domenica 15 Gennaio 2017, 20:43 - Ultimo agg. 16 Gennaio, 15:45
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Studenti in mobilitazione all’istituto tecnico Enrico Caruso di Poggioreale. Giovedì mattina hanno disertato le lezioni e si sono riuniti in un sit-in di protesta fuori la scuola ubicata a ridosso del corso Malta. Al centro delle lamentele la pulizia del plesso e la presenza di topi, denunciata attraverso foto scattate da alcuni alunni e poi pubblicate sui social network. «Lunedì, al rientro dalle vacanze natalizie, abbiamo trovato un topo morto, altri compagni parlano di uno avvistato lungo i corridoi - racconta una studentessa preoccupata -. Martedì non siamo entrati in classe, ma il preside ci prometteva la pronta risoluzione del problema attraverso una profonda bonifica di tutta la struttura. Il giorno dopo, però, abbiamo trovato tutt’altro che una scuola pulita. Escrementi di topo e di uccelli lungo le scale e sui banchi, polvere dappertutto. Ci è stato detto che la derattizzazione viene fatta ogni tre settimane, ma di certo non è efficace, visti i risultati».

Di altro parere il preside dell’istituto. «La foto del topo morto è un falso - dichiara il dirigente Vittorio Delle Donne -. Si è semplicemente visto un topolino lunedì mattina, ma è dovuto al fatto che un’aula affaccia sul cortile, l’animale veniva dalla strada, viviamo in una zona abbandonata a se stessa per le condizioni igieniche. Proprio per questo motivo da sette anni il contratto stipulato con una ditta privata ci assicura una derattizzazione continua, attraverso un sistema di gabbiette sistemate all’interno della scuola. Ogni tre settimane viene controllato il livello di consumo e sostituzione di esca. Inoltre, alle mamme ho fatto visitare la scuola. Alla fine metà dei ragazzi è entrata, l’altra metà cavalca l’onda emotiva di non si sa bene cosa. Gli stessi rappresentanti d’istituto hanno spiegato che gli escrementi sono di uccello e non di topo, in un caso si tratta di gomma da masticare schiacciata». La querelle sul topolino tiene, intanto, in apprensione anche i genitori degli alunni. «L’ospite sgradito è entrato lunedì e si è creato il panico - spiega Sergio Esposito, rappresentante d’istituto -, ma purtroppo ci troviamo in una zona del corso Malta non curata dal Comune di Napoli, non si vede uno spazzino da tempo immemore, a differenza di altri quartieri tappa di turisti e perciò tirati a lucido. Non c’è una carta a terra a Mergellina, mentre noi veniamo trascurati. Voglio tranquillizzare, però, i miei compagni, perché nella nostra scuola la derattizzazione è monitorata costantemente e non serve sospendere le lezioni».

Eppure, nonostante ieri le lezioni siano riprese regolarmente, molti ragazzi non sono rassicurati dalle spiegazioni del capo d’istituto. «La scuola non è ancora pulita, continuiamo a trovare gli escrementi di topo - denuncia Giuseppe del collettivo studentesco -. Se è pur vero, che questi animali vengono da fuori, anch’io abito in un caseggiato circondato da vegetazione incolta e sporcizia per strada, ma non per questo mi entrano in casa». Nel frattempo gli studenti annunciano altre mobilitazioni in settimana «per chiedere di poter studiare sereni in un posto pulito a dovere, è un nostro diritto».

Ferma la replica del preside. «La notizia di escrementi di topo al Caruso è totalmente priva di fondamento - ribatte Delle Donne -.
Sabato abbiamo fatto anche un open-day. Durante le lezioni svoltesi regolarmente, hanno visitato l’istituto un centinaio di genitori impegnati nella scelta della scuola superiore per i loro figli, avrebbero notato gli escrementi, invece si sono complimentati per come è tenuto il plesso». Plesso che ospita 800 alunni, con una sede distaccata presso il carcere di Secondigliano con altri 300. «Ribadisco che le foto sono dei falsi e mi lascia perplesso tutto questo accanimento, qualcuno soffia sul fuoco, inventando di sana pianta - aggiunge il dirigente -. Ho un buon dialogo con i miei studenti, li ascolto, così ho fatto giovedì in una riunione in cui erano presenti i rappresentanti d’istituto e di classe, 80 ragazzi. L’unico episodio verificatosi è il topolino avvistato lunedì 9 che nessuno ha fotografato. Certo la scuola non brilla come un cristallo, ma è pulita. Che motivo avrei, come dirigente scolastico, negare la presenza di topi e far entrare in classe gli studenti come se nulla fosse? Quale sarebbe il mio interesse? Non è mia abitudine né il mio compito. Il mio compito è assicurare una scuola sana ai miei ragazzi, con interventi immediati e per il loro bene».

 
 
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