Napoli, è sempre emergenza carceri: torna l'incubo sovraffollamento a Poggioreale

Napoli, è sempre emergenza carceri: torna l'incubo sovraffollamento a Poggioreale
Sabato 29 Luglio 2017, 16:28 - Ultimo agg. 17:09
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Torna l'incubo sovrafollamento al carcere di Poggioreale: la grande struttura nel centro di Napoli ospita attualmente 2.100 detenuti su una capienza che dovrebbe essere di 1.500, visto che due reparti sono in ristrutturazione. Una situazione che preoccupa il vertice della casa circondariale, visto che arriva in piena estate, quando la temperatura nelle celle sale e il rischio di tensioni tra detenuti cresce. «Il sovrafollamento - spiega all'ANSA Antonio Fullone, direttore del carcere - è in linea con la situazione nazionale che vede in salita il numero dei detenuti. Qui a Poggioreale c'è un problema storico di affollamento, ma negli ultimi anni la situazione era molto migliorata, ora i numeri sono di nuovo in salita. Attualmente siamo a 2.100».

Un numero difficile da gestire nella quotidianità, anche se da un punto di vista formale nel carcere viene rispettata la legge che prevede tre metri quadrati per ogni detenuto inn cella: «Abbiamo camere grandi - spiega Fullone - la maggior parte dei detenuti ha 4-5 metri a testa, ma condivide lo spazio con altre quattro o cinque persone, il che significa condividere un solo bagno e vuol dire che d'estate la temperatura nelle celle è molto calda. Questo crea tensioni tra i detenuti. Io faccio spesso colloqui di gruppo per stemperarle e ci impegniamo a rendere la vita meno difficile: siamo una delle poche case d'Italia con un frigorifero in ogni camera, cerchiamo di far passare loro il maggior tempo possibile fuori dalla stanza e di notte lasciamo le porte blindate aperte per favorire la circolazione dell'aria». Fullone spiega che «i detenuti capiscono il nostro impegno e non ci sono state proteste finora. Ma ci sono tensioni a che tra detenuti di diverse sezioni: alcune, ristrutturate di recente, hanno ad esempio la doccia in ogni cella, altre zone sono più vecchie e questo viene colto come una discriminazione».

Due le zone attualmente chiuse per lavori: uno è quasi pronto ed è nella fase dei collaudi, per l'altro ci vorrà tempo, perché la ditta che eseguiva i lavori è fallita. E il sistema va in sofferenza. Poggioreale è una casa circondariale, qui arrivano ogni giorno in media 20-30 nuovi detenuti, con picchi quando ci sono blitz delle forze dell'ordine nei confronti di organizzazioni criminali, ma c'è un ricambio verso altre carceri visto che il carcere non ospita persone che hanno una fine pena più lunga di 5 anni: «Purtroppo - spiega Fullone - visto che l'affollamento sale in tutta Italia il sistema nazionale va verso la saturazione. Il rischio c'è se nei prossimi anni il trend di detenuti resterà in salita. Ma già ora si fa più fatica a spostare i detenuti. Il reinserimento? Lavoriamo cn lo stesso impegno anche se quando i detenuti aumentano diventa tutto più difficile».

Al sovraffollamento si aggiunge infatti anche la carenza di organico: «Non è un problema grave - precisa Fullone - perché riusciamo a lavorare e gestire Poggioreale anche se ci mancano trecento addetti di polizia penitenziaria.
Dovremmo averne 1060 ma ce ne sono attualmente 760, di cui 250 hanno diritto ai permessi previsti dalla legge 104. In più il personale sta invecchiando e i nuovi assunti vengono mandati nelle carceri del nord, manca il riequilibrio». La vita difficile è quella dei detenuti, anche se a Poggioreale, spiega Fullone «quest'anno c'è stato un solo suicidio, a gennaio. Dai detenuti arriva la richiesta di continuare la politica dell'alleggerimento delle difficoltà e noi cerchiamo di accontentarli». Uno sforzo che toccherà anche al nuovo direttore di Poggioreale che prenderà il posto di Fullone: nelle prossime settimane il funzionario pugliese, dopo tre anni a Napoli, andrà infatti a occupare il suo nuovo posto di provveditore agli istituti di pena di Toscana e Umbria.
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