Strani esposti, figlia minacciata
così si è arreso il candidato Pd

Strani esposti, figlia minacciata così si è arreso il candidato Pd
di Fulvio Scarlata
Domenica 21 Maggio 2017, 09:27
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Somma Vesuviana. La cosa più inquietante è quella grafia da bambino su un foglio di carta bianco. Le lettere anonime, alla vigilia delle elezioni a Somma Vesuviana, si sprecano in un bailamme di veleni e insinuazioni che non conosce limiti di immaginazione, come il voto in cambio di uno spinello ipotizzato nel 2014. Tuttavia più di altro, sono state proprio le minacce rese angoscianti da quella grafia infantile a convincere Giuseppe Bianco a mollare la candidatura a sindaco alla guida di un centrosinistra targato Pd.


Arrivando a sporgere denuncia ai carabinieri di Castello di Cisterna contro ignoti quando perfino sua figlia è stata avvicinata a Napoli da qualcuno per invitare la famiglia a lasciare la campagna elettorale. Il caso delle elezioni di Somma Vesuviana, esploso dopo il reportage di Conchita Sannino su Repubblica sulle pressioni subite dal candidato sindaco e da alcuni aspiranti consiglieri comunali, non accenna a smorzarsi. Dividendosi in tre tronconi: quello che riguarda Bianco; quello, più evanescente anche perché non corredato da denunce circostanziate alle forza dell'ordine, dei consiglieri che avrebbero subito sollecitazioni dal maresciallo dei carabinieri Raimondo Semprevivo; quello politico legato alla scelta del Pd, e poi della coalizione di centrosinistra, di non presentarsi alle urne.


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