Napoli, scuola senza iscritti: arriva Garrone nelle Case Nuove a rischio

Napoli, scuola senza iscritti: arriva Garrone nelle Case Nuove a rischio
di Giuliana Covella
Domenica 21 Ottobre 2018, 12:00
3 Minuti di Lettura
Ciak si gira: alle Case Nuove i casting per il nuovo film di Matteo Garrone, che ha scelto i bambini dell'istituto comprensivo Paolo Borsellino per il suo nuovo film. Bambini che da quest'anno rischiano di vedere chiusa per sempre la loro scuola a causa del vertiginoso calo di iscrizioni. Una scuola dove, nonostante l'impegno quotidiano della preside Fabrizia Landolfi e del corpo docente nel garantire un'offerta formativa volta a ridurre la dispersione, molte aule sono a tutt'oggi vuote. Da qui la nascita di una rete di soggetti che ha messo in campo l'ennesima iniziativa per invogliare i minori del quartiere a tornare sui banchi.

Per scongiurare il rischio di chiusura sono stati organizzati infatti provini cinematografici per offrire una valida alternativa ai ragazzini che preferiscono stare in strada piuttosto che in classe. Il progetto è partito dalla sinergia tra l'istituto e l'associazione Caracas guidata da Armando Chartier: i piccoli della primaria (dai 6 agli 8 anni) hanno partecipato ai casting del prossimo lungometraggio di Garrone, che si chiamerà Nevia ed è prodotto dalla Archimede Srl di Roma. È la storia di Vincenzino, orfano che vive con la sorella in un quartiere popolare di Napoli e si ispira al modello negativo di un ragazzo più grande, ma alla fine si salva grazie alla sua intelligenza.
 
 

Quattro sezioni della scuola dell'infanzia soppresse, solo due le prime formate alla media inferiore e otto docenti persi. I numeri parlano chiaro a un mese dall'inizio dell'anno scolastico per l'istituto, dove quest'anno le iscrizioni hanno subito una notevole battuta d'arresto, dopo la chiusura del plesso della materna «Piaget» e della palestra più volte vandalizzata e negata ai ragazzi.

Un calo che fa paventare - sempre più - il rischio di chiusura per una delle scuole di eccellenza delle Case Nuove. Una scuola che accoglie una platea proveniente da un tessuto sociale difficile. «Ridotte le iscrizioni, si rischia la chiusura come conseguenza di un possibile accorpamento in questi casi» - spiega la preside, alla guida dell'istituto da nove anni e tornata come reggente dopo un anno dal trasferimento a un liceo dell'hinterland. Fino a un anno fa infatti gli iscritti alla Borsellino erano 740, oggi sono scesi a 585: ossia 155 in meno. Ciò che ha fatto perdere l'autonomia (per raggiungere la quale servono 600 alunni) e 8 docenti.

Quattro i plessi: «Piaget», la materna chiusa da un anno per inagibilità. «Era un piccolo gioiello - dice la preside - dove c'erano otto aule con cortile dedicato e ciascuna con un grande terrazzo per le attività didattiche. Prima erano 6 sezioni, ora solo 3». La «Borsellino» (media inferiore), prima con 9 sezioni, ora con 8. «Molti bambini quest'anno dopo la licenza elementare, anziché iscriversi qui sono andati alla Fiorelli e alla Poerio». Infine la «Senise» e la «Guacci-Nobile», che accolgono entrambi materna e primaria.

Con questo calo di numeri il pericolo è la soppressione. Anche se una speranza è la prossima apertura dell'asilo nido, che avrà 22 posti per i bimbi divezzi e semidivezzi. «Chiudere una scuola presidio di cultura e legalità, dove abbiamo intitolato l'aula magna a Paolo Borsellino, insieme al fratello Salvatore, sarebbe un fallimento - dice Landolfi - significherebbe condannare questi ragazzi a una vita da criminali». Immigrati e figli di pregiudicati sono gli alunni che compongono gran parte della platea. Minori a forte rischio dispersione, «tanto che arrivano in terza media a 16 - 17 anni. O che non hanno fatto la prima comunione e grazie a padre Armando Sannino, parroco di sant'Anna alle Paludi per quattro di loro l'abbiamo fatta a scuola allestendo l'altare in palestra, perché non volevano andare nemmeno al catechismo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA