Liceo Sannazaro, più studenti che aule: prof e alunni vanno al mare

Liceo Sannazaro, più studenti che aule: prof e alunni vanno al mare
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 14 Settembre 2018, 22:56 - Ultimo agg. 15 Settembre, 11:06
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Ormai i rapporti tra studenti e preside sono inevitabilmente rotti. La tensione al liceo «Sannazaro» è palpabile e nella giornata di ieri ci sono stati ulteriori contrasti riguardo le «uscite curriculari» che i ragazzi con le loro famiglie definiscono «gite» perché sarebbero ore tolte alla didattica frontale. Uscite dovute a un eccesso di cinque classi rispetto a quelle che l’edificio può contenere, che la preside Laura Colantonio ha cercato di contenere proprio con visite al parco della Floridiana e a stabilimenti balneari sul litorale flegreo ma anche in piscine dell’area collinare di Napoli. Ieri mattina due terze hanno portato la «non autorizzazione» dei loro genitori alle uscite e come risposta la preside li avrebbe segnati come «assenti». Lo stesso copione di giovedì mattina, quando altre due classi avrebbero incrociato le braccia per lo stesso motivo, restando a scuola per protesta.
 
Dopo la prima rimostranza degli studenti, ieri la replica. A non andare giù ai ragazzi del «Sannazaro» è la scelta delle tipologie di uscite curriculari effettuate quest’anno dalla dirigente scolastica Colantonio: visite alla Floridiana, ovvero uno dei posti maggiormente noti agli studenti che vivono in gran parte a poche centinaia di metri dal parco e dove sarebbe stato detto di loro vagare nell’area durante le ore didattiche; e soprattutto in stabilimenti balneari, questi ultimi persino a pagamento. Ieri gran parte dei ragazzi delle terze B ed N si sono recati a scuola presentando un documento firmato dai genitori. Non li hanno voluti autorizzare all’uscita didattica che, secondo il Ptof (Piano triennale dell’offerta formativa), è «un’offerta non obbligatoria, quindi noi genitori abbiamo il diritto di non volerlo, preferendo ore didattiche con lezioni frontali in aula».
 
Se giovedì i ragazzi sono rimasti seduti per terra nei corridoi chiedendo di fare lezione lì, visto che le aule libere non c’erano, ieri la preside ha usato il pugno di ferro, poiché la minaccia di «disobbedienza scolastica» non aveva sortito effetto. «La dirigente si è rifiutata di segnarci la presenza», raccontano i circa dieci studenti. «Ma si è rifiutata contestualmente di farci uscire dalla scuola, a meno che i nostri genitori non fossero venuti a prenderci. Noi siamo rimasti a scuola, ci ha detto di restare fermi in piedi, senza banchi né sedie. È inaccettabile che ci abbia segnati come assenti, un abuso. È nostro diritto andare a scuola e non optare per le gite». Chiamata a chiarire la situazione, la preside Colantonio insiste nel definire «falsità quanto dichiarato dagli studenti» che, in tutta risposta, hanno inviato fotografie in orari scolastici dai corridoi del «Sannazaro» e altre prove prese in carico dai genitori.

Molte famiglie stanno organizzando una class action contro la decisione della dirigente scolastica di «imporre la frequenza di queste gite scolastiche per ovviare a un problema che ha creato lei stessa. Se le classi sono 53 e le aule disponibili sono 48, la soluzione non è spacciare per didattica gli allontanamenti dall’edificio scolastico. Sappiamo dai nostri figli che si tratta di farli letteralmente pascolare nel parco della Floridiana, di prendere il sole in spiaggia o in piscina. Noi - continua uno dei genitori coinvolti - vogliamo che i nostri figli seguano regolari lezioni. La gita è un’opzione, non la soluzione». Hanno anche scritto al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Luisa Franzese che ha promesso di incontrarli presto. Ma a non andar giù alle famiglie è il comportamento di ieri mattina: «Se giovedì ha permesso le lezioni seduti per terra, ieri li ha segnati assenti e questo è gravissimo» aggiungono promettendo azioni legali. La soluzione per studenti e famiglie può soltanto essere una: «Scuola aperta sei giorni, frequenza di cinque così da non obbligare nessuno a frequentare attività non desiderate e a pagamento, e per evitare doppi turni».
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