Napoli, protesta dei giudici di pace
rinvio per 200mila processi

Napoli, protesta dei giudici di pace rinvio per 200mila processi
Lunedì 20 Marzo 2017, 12:44
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«I giudici di pace sono da 5 mesi consecutivi in astensione. Da oggi e fino al 24 marzo si asterranno dalle udienze: 50.000 i processi rinviati solo in Campania, circa 200.000 in Italia». Lo dice Vincenzo Crasto, responsabile organizzativo dell'associazione nazionale dei giudici di pace di cui è presidente emerito, in una nota diffusa a Napoli. «I giudici di pace protestano poiché dopo 20 anni di esercizio delle funzioni viene ancora negato il riconoscimento delle più elementari tutele previdenziali ed assistenziali e la stabilità delle funzioni. I giudici di pace sono magistrati efficienti, che definiscono un processo in meno di un anno, magistrati - potremmo dire- a 'legge Pinto zerò. Su di essi grava circa il 40% dei procedimenti civili, il 25% dei processi penali e la materia dell'immigrazione». Secondo Crasto, «la riforma del Governo nel breve periodo accentuerebbe la precarizzazione, nel medio periodo metterebbe per strada 5.000 famiglie in Italia - 1.000 nella sola regione Campania - ma soprattutto il danno maggiore sarebbe per i cittadini: la riforma produrrebbe certamente ed in tempi brevi il collasso del sistema giustizia. Il ministero della Giustizia si propone di eliminare un magistrato efficiente per dequalificarlo. Si avrebbe la sostituzione dell'attuale figura del Giudice di pace e del Got con un 'giudice per casò, un soggetto chiamato ad operare con modalità puramente hobbistiche, privo di autonomia e indipendenza».


Inoltre, per Crasto «la »polverizzazione« delle funzioni con la previsione generale dell'utilizzo del magistrato di pace ed onorario, al massimo per una sola volta alla settimana porrebbe irrisolvibili problemi organizzativi agli Uffici Giudiziari.
Negli uffici maggiori quali ad es. quello di Napoli e di Roma dovrebbero essere previsti oltre 1000 giudici di pace. Ovviamente ciò è in concreto assolutamente irrealizzabile, in considerazione della logistica e del personale di cancelleria a disposizione. I tempi di definizione dei giudizi sarebbero quadruplicati». «È patente lo spreco di danaro - sottolinea ancora Crasto - in quanto le decine di milioni di euro spesi per la formazione a cui sono tenuti i giudici di pace ed onorari sarebbero destinati a soggetti che lo Stato è destinato a perdere di lì a poco, in forza del turn over continuo previsto dal governo. Tale progetto, se fosse attuato, determinerebbe, a cagione della scarsissima qualità delle pronunce, un numero enorme di appelli dinanzi ai tribunali e il conseguente blocco della giurisdizione. Chiediamo al ministro Orlando di assicurare la stabilità delle funzioni e tutele previdenziali ed assistenziali, che l'Europa, con la pronuncia del Comitato europeo dei diritti sociali del 16 novembre scorso, ha imposto al nostro Paese».
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