Posillipo, strade e lidi in mano ai nuovi parcheggiatori abusivi

Posillipo, strade e lidi in mano ai nuovi parcheggiatori abusivi
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 18 Agosto 2018, 23:10 - Ultimo agg. 19 Agosto, 09:13
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Non è cambiato niente. Nulla di nuovo sotto il solleone d’estate, a Posillipo. I parcheggiatori abusivi continuano a spadroneggiare lungo quegli stessi luoghi già oggetto - solo qualche mese fa - di due indagini che portarono all’emissione di severi provvedimenti giudiziari. Oggi, come e più di ieri, gli abusivi sono ancora lì, e continuano a estorcere denaro agli automobilisti che affollano i lidi balneari.

Li riconosci subito. Tracolla con marsupio e modi spicci: entrano in azione dalle prime ore del mattino (le più redditizie) e nell’arco di una giornata riescono a incassare tanti soldi. In base a chissà quale accordo interno si sono letteralmente spartiti quella fetta di via Posillipo che parte da piazza Salvatore di Giacomo e degrada fino al largo Sermoneta. Uno, talvolta anche due, all’altezza di ogni stabilimento balneare. Nella sola giornata di ieri ne abbiamo contati nove. E non servono indagini approfondite per rendersi conto che si tratta di un’unica cricca che è stata capace di rioccupare quegli stessi luoghi «bonificati» dai carabinieri solo quattro mesi fa. Nessuno, al momento, può dire se si tratti addirittura degli stessi soggetti già allontanati dai provvedimenti del giudice per le indagini preliminari esattamente un anno fa, a luglio, quando in sei vennero sottoposti al divieto di dimora nel capoluogo campano. 
 
È la dura legge della strada, a Napoli. Agli abusivi nessuno sfugge, dal centro storico al Vomero, a Chiaia fino alla collina di Posillipo. Tariffe che vanno dai due ai cinque euro, prendere o lasciare: laddove «prendere» significa accettare il sopruso, e «lasciare» assume il significato di un’incognita, quella di ritrovare la propria auto danneggiata (gomme bucate o carrozzeria graffiata, com’è successo a chi si rifiuta di pagare). Insomma, un ricatto bello e buono. 

Inutile dire, poi, che quei preziosissimi posti auto a ridosso dei lidi ricadono negli stalli circoscritti dalle strisce blu gestiti per conto del Comune dall’Anm. Posti per i quali andrebbe pagata una tariffa predeterminata: ma nessuno, a cominciare dagli ausiliari del traffico, osa avvicinarsi e tanto meno obiettare quell’occupazione abusiva.

A proposito di controlli: nei due giorni in cui abbiamo monitorato la situazione ci siamo trovati di fronte ad un viavai di auto delle forze dell’ordine e della stessa polizia locale lungo il percorso sul quale operano i parcheggiatori. Ma nessuno si è mai fermato per verbalizzarli, o anche solo identificarli. La zona che va da largo Sermoneta al capo di Posillipo è una tra le più controllate da polizia, carabinieri, finanza e vigili urbani: come mai questa situazione di spudorata illegalità sembra allora sfuggire ai controlli?

Fedeli ad un copione ampiamente collaudato, ancora oggi i parcheggiatori abusivi di via Posillipo occupano di buon mattino i posti circoscritti dalle strisce blu comunali con i cassonetti della spazzatura e della raccolta differenziata, per poi rimuoverli all’arrivo dei clienti.

Dati ormai univoci e consolidati stimano che dietro il fenomeno che coinvolge qualcosa come i circa duemila parcheggiatori abusivi che sciamano in lungo e largo per la città di Napoli circoli un giro immenso di denari. Qualcuno ha parlato addirittura di due milioni di euro al mese. Le zone più redditizie restano, appunto quelle di Posillipo e Chiaia e del Vomero.

Grazie ad un’indagine condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica lo scorso anno sette abusivi che infestavano proprio lo stesso tratto di via Posillipo vennero raggiunti da provvedimento di «Daspo». Dall’indagine emersero anche altri inquietanti particolari: i residenti dei palazzi circostanti, che avevano il diritto di parcheggiare le proprie auto nelle strisce blu, venivano raggiunti al citofono e «invitati» a spostare le auto per lasciare libera la zona che veniva poi occupata da sette, otto auto del sistema. In questo modo c’erano sempre posti utili da fittare ai nuovi arrivati: fino a 20 euro per una Mercedes. 
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