Napoli, l'ultima frontiera dei parcheggiatori abusivi: basta un Whatsapp

Napoli, l'ultima frontiera dei parcheggiatori abusivi: basta un Whatsapp
di Paolo Barbuto
Lunedì 25 Settembre 2017, 08:29 - Ultimo agg. 08:31
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Hai bisogno di lasciare l'auto per andare a divertirti in una serata di festa? Basta un Whatsapp e al tuo arrivo ci sarà un parcheggio riservato per te. Il servizio è garantito in qualsiasi momento, pure nei giorni di festa, l'accoglienza sarà sempre cordiale. C'è un solo dettaglio: l'iniziativa è a cura dei parcheggiatori abusivi che sono a tutti gli effetti estorsori e che acquisiscono con prepotenza e violenza la proprietà di ogni strada della città. Sappiamo bene che una porzione della città, leggendo le prime righe di questo articolo, avrà sorriso in maniera ironica: sono quelli che il servizio di prenotazione online lo utilizzano ormai da tempo, sono le persone che hanno rapporti stretti con gli abusivi perché trovano comodo stare dalla loro parte. Sono persone che, con superficialità, contribuiscono a foraggiare l'illegalità, la camorra che gestisce il grande mercato del parcheggio abusivo. Il fenomeno sarebbe concentrato soprattutto nella zona di Chiaia ma si cerca di capire quanto è diffuso anche nelle altre aree della città. Per adesso la polizia municipale, che sta indagando alla ricerca di prove per dare una svolta all'indagine, rileva un'impennata di richieste di parcheggio «online» nei fine settimana quando c'è l'assalto della movida. In via informale sono stati già acquisiti molti dettagli.

È accaduto per caso quando un parcheggiatore abusivo ha perduto il telefono e i vigili, per capire a chi andava restituito, hanno aperto la rubrica scoprendo una lista lunghissima di nomi della «Napoli bene». Tanti professionisti, molti commercianti, altre personalità delle quali nemmeno la professione può essere comunicata ufficialmente perché diventerebbero facilmente riconoscibili. E quando il legittimo proprietario dello smartphone è stato rintracciato, e s'è scoperto che era un parcheggiatore abusivo, lui ha spiegato che tutte quelle persone importanti erano suoi amici: «Ma perché non posso essere amico di Tizio e Caio?», s'è voltato in maniera arrogante l'abusivo facendo due nomi altisonanti della città di Napoli. Del resto, spiega chi sta cercando di inserire questa vicenda in un quadro normativo che consenta di individuare precisi reati, «il messaggino al parcheggiatore per avere un posto riservato lo manda solo chi ha tanto denaro. Gli altri, le persone normali sono costrette a cercarsi disperatamente un posto auto sgomitando nel traffico, perché non possono permettersi di versare anche quindici euro per lasciare l'auto a un parcheggiatore abusivo». 

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