Napoli, Parco San Paolo off limits: «Prigionieri in casa per il cantiere»

Napoli, Parco San Paolo off limits: «Prigionieri in casa per il cantiere»
di Oscar De Simone
Mercoledì 3 Gennaio 2018, 10:57
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Il cantiere c’è ma i lavori sembrano procedere ancora a rilento tra l’insoddisfazione e la preoccupazione dei cittadini. Così al momento, vivono la chiusura del viale San Paolo i residenti del parco tra via Terracina e via Cinthia. Una interruzione al traffico veicolare, causata dall’installazione delle strutture e dei macchinari utili alla costruzione della Linea 7 della metropolitana che però – almeno per ora – pare avanzare a piccoli passi. I lavori non sembrano decollare ed il malcontento cresce tra chi ormai si sente in gabbia e sempre più insicuro.
 

«Per ora quello che abbiamo visto» commentano i cittadini, «è solo una recrudescenza degli atti vandalici nelle zone interessate dal cantiere. I due varchi aperti ai lati della zona dei cantieri sono angusti e privi di vie di fuga. Gli stessi medici del 118 pochi giorni fa, si sono trovati in grande difficoltà nel soccorrere una donna bisognosa di assistenza sanitaria. Ma anche per chi solitamente frequenta il centro medico della zona le cose non sono più agevoli. I posti auto sono sempre di meno e non ne sono stati ideati di nuovi per fare fronte all’emergenza. Adesso le cose sono diventate veramente critiche».

L’insicurezza determinata dall’isolamento di alcuni tratti della strada, ha generato anche quello che sembra essere un fenomeno in aumento nella zona. Sempre a più vetture infatti, vengono rotti i vetri nel corso della notte e da tempo i cittadini chiedono l’installazione di sistemi di videosorveglianza.

«Siamo schiavi delle gang che imperversano in zona» affermano i residenti, «e che ultimamente stanno generando numerosi danni tra le nostre auto in sosta. Questo però non avviene solo di notte ma anche nel corso della giornata, in quelle aree ormai isolate dal resto del parco. Proprio per questo motivo chiediamo che si provveda subito a questa situazione e che la politica si muova affinché anche qui possano essere installate telecamere ed adottati sistemi utili alla prevenzione di simili fenomeni criminali».
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