Omicidio al Pallonetto di Santa Lucia, ​fermato un giovane dei Quartieri

Aveva una pistola: l'arma è compatibile con quella usata per uccidere Pasquale Sesso

I rilievi della polizia sul luogo del delitto
I rilievi della polizia sul luogo del delitto
di Giuseppe Crimaldi
Venerdì 7 Luglio 2023, 00:04 - Ultimo agg. 8 Luglio, 08:39
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C’è la droga, con i suoi sporchi, maledetti traffici, dietro l’ultimo omicidio di camorra a Napoli. La mattanza per il predominio delle piazze di spaccio di hashish, crack e cocaina continua: l’altra notte a cadere sotto i colpi dei killer è stato Pasquale Sesso, 44 anni, nome noto alle forze dell’ordine per una sfilza di reati contro il patrimonio (ma non di carattere associativo). 

Ma il mistero su questo nuovo delitto potrebbe presto svelato: gli uomini della squadra Mobile guidata da Alfredo Fabbrocini in pochissime ore avrebbero individuato un sospettato, finito in manette perché trovato in possesso di un’arma da sparo compatibile con quella utilizzata per ammazzare Sesso. 

Un’esecuzione spietata, brutale, quella avvenuta alla mezzanotte di mercoledì lungo via Egiziaca a Pizzofalcone, nel cuore del Pallonetto: dietro gli otto colpi di pistola calibro 9 esplosi contro il bersaglio - che viaggiava su uno scooter - si è concentrata la rabbia furiosa del sicario. Una modalità che, spiegano gli investigatori, indicherebbe non solo l’odio nutrito verso la vittima, ma anche la volontà di non lasciarle alcuno scampo. 

La morte corre a mezzanotte, e arriva tra le stradine che costeggiano l’edificio storico di via Egiziaca assurto alle cronache cittadine come il “palazzo della camorra”, perché fatto oggetto di una capillare quanto decisa espropriazione ai legittimi assegnatari degli alloggi da parte di alcune famiglie del posto ritenute dalle forze dell’ordine vicine ai gruppi delinquenziali organizzati del Pallonetto.

Quando il gruppo di fuoco (composto almeno da due persone) entra in azione in quei vicoli c’è ancora tanto movimento; ma al fragore dei colpi di pistola in pochi secondi tutta l’area si svuota, trasformando l’area a ridosso di piazza del Plebiscito in un deserto di morte. 

Almeno otto i bossoli di pistola ritrovati sull’asfalto, all’arrivo della Polizia di Stato. Uno solo ha tuttavia centrato l’obiettivo, uccidendolo: segno che a impugnare la pistola non ci sarebbe stato un killer esperto, un professionista degli omicidi su commissione. Per Pasquale Sesso non c’è stato nulla da fare, l’uomo è morto sul colpo. Poco dopo sono giunte a sirene spiegate le Volanti della Questura, da due giorni diretta da Maurizio Agricola, un poliziotto di razza, di quelli che possono esibire con orgoglio un curriculum operativo maturato sul campo. Ovviamente nessun testimone si è fatto avanti. 

 

Ma chi era Pasquale Sesso? Il 44enne era conosciuto in Questura per i suoi trascorsi di rapinatore. Gli scippi dei Rolex erano, stando ai precedenti riscontrati, il suo forte. Contrariamente ad uno dei suoi due fratelli (uno dei quali, in particolare, viene indicato come vicino al gruppo criminale degli Elia) Pasquale non aveva alcun precedente per associazione a delinquere di stampo camorristico, e questo induce a porsi un’altra domanda: quale può essere il movente dell’omicidio? 

Non possono che partire da qui, le indagini coordinate dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. A dare un decisivo impulso in avanti a livello investigativo c’è il colpo grosso della Squadra Mobile partenopea: gli agenti nella notte (non molto tempo dopo la commissione del delitto) iniziano a dragare l’intero centro storico. Forti, forse, di una pista o di una “soffiata” che si rivelerà corretta, puntano sull’area dei Quartieri Spagnoli, convinti che la missione di morte possa essere stata decisa proprio lì, in una zona che ha frequentemente scatenato contrapposizioni tra le famiglie del Pallonetto, sempre e solo in funzione della gestione dei traffici illeciti.

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Ed è proprio in uno dei vicoli a ridosso di via Toledo che i poliziotti incrociano un giovane sospetto: lo perquisiscono e addosso gli trovano una pistola detenuta illegalmente. Scattano le manette, il ragazzo finisce a Poggioreale, ma scattano soprattutto i rilievi balistici della Scientifica, che nelle prossime ore potrebbero rivelarsi determinanti per la soluzione del giallo: già, perché se i proiettili esplosi contro Sesso dovessero risultare compatibili con l’arma, per il giovane sarebbero guai grossi.

Sullo sfondo emerge dunque un possibile tentativo da parte del 44enne ucciso di “allargarsi”: di invadere l’area dei Quartieri per impiantare una piazza di spaccio di droga, un affare d’oro soprattutto dopo il duro colpo inferto dall’ultima offensiva giudiziaria che a Montecalvario ha smantellato almeno tre clan, chiudendo di fatto il grande supermercato della droga che nella piazza della Sposa trovava il suo smercio più fiorente. 

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