San Gennaro, Alfano firma la pace in Curia: il ministro verso il ritiro del decreto della discordia

San Gennaro, Alfano firma la pace in Curia: il ministro verso il ritiro del decreto della discordia
di Maria Chiara Aulisio
Sabato 30 Aprile 2016, 08:48 - Ultimo agg. 17:57
2 Minuti di Lettura
Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, è giunto in curia, a Napoli, dove sta incontrando l'arcivescovo del capoluogo campano, il cardinale Crescenzio Sepe, e una delegazione della deputazione di san Gennaro. Successivamente il responsabile del Viminale prenderà parte alla processione delle reliquie del santo patrono per il miracolo di maggio. 

Alfano, nel giorno del miracolo, è arrivato per sancire ufficialmente l’accordo di pace tra il cardinale, la Deputazione e il suo ministero autore di quel decreto che ha scatenato un vero e proprio putiferio intorno a San Gennaro, il Tesoro e la Cappella. L’appuntamento è fissato per questa mattina, in Curia: Crescenzio Sepe apre le porte di palazzo Donnaregina e ospita una riunione che dovrebbe concludersi con il ritiro da parte del Viminale del provvedimento della discordia. 

Alfano con ogni probabilità riconoscerà il carattere laico della Deputazione che non potrà più essere equiparabile a una normale Fabbriceria. Ciò vuol dire che la stessa Deputazione non sarà più sottoposta al vincolo dei due rappresentanti della Curia tra i suoi componenti. D’altronde al ministro Alfano non resta altra scelta visto che la Curia, di fatto, quella norma non intende applicarla. La scorsa settimana, dopo un lungo colloquio, definito dagli stessi protagonisti «cordiale e costruttivo», il cardinale e alcuni rappresentanti della Deputazione - il vice presidente Riccardo Carafa d’Andria e Riccardo Imperiali di Francavilla, delegato agli affari legali - avevano elaborato e sottoscritto un atto ufficiale per prendere le distanze dal decreto e mettere fine alla polemica scatenata dal Viminale.

L’auspicio naturalmente è quello che Alfano recepisca il documento e proceda al ritiro del decreto. E oggi con il sangue dovrebbe sciogliersi anche la “gloria”. Il ministro ha comunicato che sarà a Napoli, visita privata fanno sapere dalla Questura, nessun appuntamento istituzionale e nessun meeting politico. Un solo incontro in agenda, quello in Curia. Grande attesa, dunque, anche se - commenta Riccardo Imperiali - «quel decreto non ha più alcuna ragion d’essere dopo la firma dell’atto ricognitivo». La Curia - puntualizza il delegato agli affari legali - ha fatto un passo indietro riconoscendo la laicità della Deputazione e l’appartenenza del santo alla città. «Abbiamo superato un malinteso di fondo, - aggiunge - e a questo punto non dovrebbero esserci più ostacoli all’approvazione dello statuto che abbiamo depositato tre anni fa». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA