Si tratta di numeri inventati di sana pianta. A confermarlo, i controlli incrociati con i dati forniti da Palazzo San Giacomo. Resta, invece, ancora un mistero: come si sia entrati in possesso dei dettagli anagrafici (risultati tutti rispondenti al vero) dei candidati silenziosamente inseriti nella lista civica Napoli Vale che alle scorse elezioni sosteneva la corsa di Valeria Valente a sindaco della città per il Pd. E non è tutto. C’è un piccolo giallo che riguarda due dei nove ignari candidati: risiedono nello stesso palazzo, in zona Santa Lucia, dove vive Stefano Riccio, commercialista e mandatario di Valeria Valente in campagna elettorale.
È solo un caso? Interpellati sul punto dagli inquirenti, i due «candidati» hanno detto di non conoscere Riccio (non indagato).
L’inchiesta, intanto, prosegue anche con l’audizione di nuovi testimoni. In Procura è stata convocata Mariangela, segretaria della Valente, sentita come persona informata sui fatti dal pm Stefania Buda, titolare dell’inchiesta. Superata un’iniziale reticenza, la testimone avrebbe offerto un riscontro al racconto dell’avvocatessa Donatella Biondi che un mese fa, dopo aver ricevuto dalla Corte d’Appello la richiesta di un resoconto di spese elettorali, scoprì di essere stata candidata a sua insaputa.
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