Napoli, lancio di acqua e uova nella movida di via Aniello Falcone: titolari dei «baretti» denunciano

Napoli, lancio di acqua e uova nella movida di via Aniello Falcone: titolari dei «baretti» denunciano
Sabato 21 Ottobre 2017, 18:24 - Ultimo agg. 22 Ottobre, 10:13
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I titolari dei “baretti” di via Aniello Falcone non ci stanno e, dopo aver letto ed ascoltato una lunga serie di accuse da parte di alcuni residenti, hanno deciso di passare ai fatti presentando un esposto a firma di Fabio Maccaroni presso il Commissariato di PS Vomero contro chi ha buttato acqua ed uova da un palazzo la sera del 13 ottobre, intorno alle 00.30, che hanno colpito quindi gli avventori degli stessi esercizi che si trovavano in quel momento nell’area sottostante, arrivando anche a colpire dei passanti e ferire una ragazza. Come persone informate dei fatti figurano quindi i colleghi Salvatore Varriale, Vincenzo Caniglia e Paolo Spirito.

L’ultima puntata di una querelle che va avanti da tempo, ma che negli ultimi giorni ha assunto toni accesi. Troppo, secondo il presidente dell’Associazione Baretti di via Aniello Falcone, Aldo Meccaroni, che spiega : “Non possiamo accettare che le nostre attività imprenditoriali siano demonizzate per via della cattiva educazione di alcuni dei nostri clienti, peraltro una minima parte, laddove negli ultimi mesi - spiega - abbiamo fatto tutto il possibile per garantire un clima di serenità al territorio : a partire dall’istituzione di una navetta. Del resto, il nostro personale è formato per servire i clienti di un bar e non per tutelare l’ordine pubblico, laddove pure se ne ravvisi la necessità. E credo sia evidente che tutti noi imprenditori avremmo piacere a che non accadessero episodi violenti di alcun tipo : né da parte della nostra clientela, né da parte di qualche residente convinto che la strada sia di sua proprietà”.
Toni duri che, del resto, trovano riscontro nella richiesta formale presentata alle autorità affinché, si legge nell’esposto, siano indentificate le persone “che hanno tenuto le condotte penalmente rilevanti nei confronti degli avventori”  con l’espressa riserva di costituirsi quindi parte civile nel relativo procedimento penale.

Un atto pressoché  dovuto del resto quello dei titolari del baretti di via Aniello Falcone, che ha trovato sostegno nelle parole del presidente regionale della FIPE - Confcommercio Imprese per l’Italia Salvatore Trinchillo, che ha invitato in ogni caso le parti ad un tentativo di conciliazione nell’interesse della collettività : «E’ giusto - ha spiegato infatti Trinchillo - che gli imprenditori dimostrino innanzitutto all’opinione pubblica di non essere colpevoli di alcuna rissa o atto vandalico, scendendo in campo con un atto formale che ne attesta la buona fede. Di contro, come sindacato siamo sempre favorevoli al dialogo tra le parti, inclusi in questo caso anche i rappresentanti delle istituzioni che pure dovranno fare la loro parte per garantire una migliore vivibilità tanto ai residenti quanto agli avventori ed agli stessi imprenditori. A tal fine, già da tempo ci siamo detti disponibili ad un incontro che oggi più che mai sollecitiamo e caldeggiamo, che siamo disposti anche ad ospitare presso la sede napoletana della Confcommercio. E’ chiaro, infatti, che solo mettendosi tutti intorno ad un tavolo e nel rispetto delle leggi così come delle giuste e logiche istanze di ognuno si potrà arrivare ad una convivenza serena che non danneggi un’attività che, del resto, rappresenta senza dubbio un attrattore turistico di sempre maggiore valenza». 

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