Napoli, emergenza barelle al Cardarelli:
i pazienti gravi in sala operatoria

Napoli, emergenza barelle al Cardarelli: i pazienti gravi in sala operatoria
di Melina Chiapparino e Ettore Mautone
Domenica 22 Gennaio 2017, 10:28 - Ultimo agg. 23 Gennaio, 12:35
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Cardarelli senza posti in rianimazione e due sale operatorie occupate ieri sera al pronto soccorso, per dare assistenza a due malati da intubare in immediato pericolo di vita. Due malati in codice rosso da stabilizzare nei parametri vitali, sono stati ricoverati nelle sale operatorie perché la Rianimazione dell’ospedale era piena (ci sono 22 posti). Un paziente è stato assistito nella sala operatoria di Chirurgia d’Urgenza, l’altro in quella di Neurochirurgia. «In questi casi attiviamo un protocollo che garantisce la stessa assistenza che si ha nelle sale di Rianimazione – ha detto Ciro Verdoliva, direttore generale del Cardarelli - anche perché l’alternativa sarebbe stata quella di trasferire i pazienti in ospedali di provincia con una serie di disagi soprattutto per le famiglie. Nel giro di 12 o 24 ore generalmente riusciamo a ricoverare i malati, non appena migliorano, in altri reparti di terapia intensiva». Un protocollo che si aggiunge a quello con cui Verdoliva ha individuato 32 posti in quattro dipartimenti per decongestionare il Pronto soccorso ma nonostante il quale ieri l’Osservazione Breve ha registrato ancora il tutto esaurito. Qui alle 9.30 del mattino di ieri erano ricoverati in codice rosso due pazienti intubati collegati agli unici due ventilatori disponibili. E sempre l’altro giorno al Cardarelli si contavano 30 barelle al pronto soccorso più altre 80 (su un tetto di 55) in Osservazione breve e 50 (su 30 tollerabili) in Medicina d’urgenza.
 

 

Insomma ancora giorni difficili per la rete dell’emergenza in città e sistema dei soccorsi del 118 in sofferenza per tutta la settimana mentre si attende l’ondata dei fine settimana con la tradizionale piena del lunedì. Il bollettino delle ultime 48 ore vede compromessa la funzionalità di molti ospedali. Nei fax giunti alla centrale del 118 tra la sera del 20 gennaio e la mattina del 21 gennaio, gli ospedali hanno fatto scattare un allerta e ciascun presidio, al collasso, non è stato più in grado di accogliere le ambulanze. Dal San Giovanni Bosco si denuncia «la totale saturazione della capacità ricettiva ordinaria e straordinaria delle diverse strutture di degenza» sottolineando il ricovero di 15 persone all’interno del pronto soccorso dove mancavano le barelle. Al presidio della Doganella, tra mercoledì e giovedì, un’ambulanza del 118 è rimasta impantanata per 22 ore, dal primo pomeriggio alla tarda mattina del giorno dopo, prima di poter tornare in postazione. Anche al Vecchio Pellegrini, dalle ore 21 di ieri viene segnalata l’indisponibilità di posti letto e barelle e l’impossibilità di collocare altre lettighe. In difficoltà il Loreto Mare in particolare l‘Utic (Cardiologia) dove non c’è più disponibilità al ricovero per malati che necessitano di monitoraggio cardiaco e che accoglie 2 pazienti in barella monitorati con apparecchi portatili.

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