Cinema, parcheggio o discoteca: ​ecco i tre progetti per il Metropolitan di Napoli

Brancaccio, Scudieri e Floro Flores: sul tavolo le proposte anti-chiusura

Il cinema Metropolitan
Il cinema Metropolitan
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 17 Maggio 2023, 23:54 - Ultimo agg. 19 Maggio, 07:21
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C’è anche l’idea di uno spazio dedicato ai garage «per decongestionare il traffico cittadino», tra le idee in ballo per il futuro dello storico multisala nel cuore di Chiaia. O attività di cinema, affiancata a serate live e discoteca. Parliamo dei tre progetti in ballo per il destino del Metropolitan messo in vendita da Intesa Sanpaolo, la cui asta pubblica (prezzo iniziale fissato a 2,5 milioni più Iva) è ora nelle mani del notaio milanese Cianci, dopo la scadenza del bando tre giorni fa.

Mentre il cinema continua a restare aperto sotto la gestione Caccavale-Grispello, procede la strada del vincolo di destinazione d’uso. Proprio sulla natura del vincolo e sulla sua compatibilità con i progetti in corso, ieri è intervenuto in parlamento il deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Borrelli. 

Sono importanti gli interessamenti formali e le offerte per i locali di Palazzo Cellamare. In tanti sono alla finestra per rilevare il multisala. La Brancaccio Spa, colosso delle costruzioni, ha intenzione di proseguire l’attività cinematografica - stando a quanto trapelato dall’azienda nei giorni scorsi (Federica Brancaccio, presidente di Ance, mentre suo figlio Luca Di Martino è un noto imprenditore della movida chiaiese, socio tra l’altro dell’ex cinema Ambasciatori, location di serate-evento, disco, proiezioni e live). Poi c’è il Gruppo Adler, il cui leader Paolo Scudieri è presidente di Anfia e membro dell’Advisory Board di Confindustria. In questo caso, il progetto prevede anche la trasformazione di alcuni degli spazi in garage. Una location analoga, almeno in potenza, al parcheggio Morelli, dove si coniugano serate a tema anche artistico con i posti auto, in suggestive caverne sotterranee. La terza ipotesi, le cui indiscrezioni sono circolate con insistenza nei giorni scorsi, vede interessato al Metropolitan l’imprenditore e ingegnere Francesco Floro Flores, alla guida dello zoo e dell’Arena Flegrea, nonché Chevalier de la Légion d’Honneur dal 2017.

L’idea sarebbe quella di trasformare il Metropolitan in una location di concerti, dotati di cine-schermo e dj-set. Un posto non troppo diverso dal Teatro Posillipo, per esempio, o dal sopracitato Ambasciatori.

Almeno una parte degli spazi dovrà essere dedicata a cinema, teatro o altre forme d’arte. «Un cinema-garage», «una discoteca-cinema», «un teatro-sala concerti»: la nuova vita del Metropolitan non potrà scostarsi dal binomio cultura-economia, a prescindere dal core business individuato dalla futura proprietà. Proprio in funzione di questo, Il Mattino ha contattato ieri i diretti interessati. «Spero che il piano per il Metropolitan possa andare a buon fine - spiega Paolo Scudieri - E mi auguro che in futuro ci possano essere coinvolgimenti del Gruppo Scudieri nell’operazione. Il piano in fase di presentazione è estremamente positivo dal punto di vista della cultura, e prevede attività diversificate all’interno della struttura. Prevediamo in primis uno spazio per la cultura, e poi anche un’area di parcheggi per un decongestionamento del traffico urbano. In questo senso spero che l’iniziativa possa portare beneficio a tutta Chiaia e a tutta la città». La Brancaccio Spa, del cui interessamento abbiamo parlato nei giorni scorsi, ha preferito ieri non rilasciare dichiarazioni. Al contrario di Floro Flores, che nega un’offerta formale: «Non abbiamo offerto ufficialmente per l’acquisto del Metropolitan - dice - Stiamo seguendo la questione con attenzione, ma per adesso continuiamo a essere presenti con l’Arena Flegrea e con lo zoo».

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Tante le strategie possibili in fase di trattativa. «Con chi voglia fare cinema intavoleremmo volentieri un discorso - commenta Giuseppe Caccavale, socio di maggioranza dell’attuale gestione - Bisognerà capire quanti metri quadri saranno interessati dal vincolo e che tipo di attività sia compatibile con esso». Il vincolo, appunto, non è ancora definito nei dettagli. Lo sarà probabilmente entro settembre, dopo la valutazione del segretariato regionale (un organo ministeriale composto da sovrintendenti). Proprio su questo verte l’intervento alla Camera di ieri: «È giunta alla mia attenzione la nota inviata in questi giorni al ministro della Cultura Sangiuliano e al Comune di Napoli dalla proprietà dell’immobile (Banca Intesa Sanpaolo) - spiega Borrelli - Vi si legge che si spera che il preannunciato vincolo permetta attività culturali “ancillari” nella struttura. Si fa cioè strada, anche attraverso le proposte economiche pervenute alla proprietà, di poter mantenere una sala di “facciata” per le proiezioni, per poi realizzare prevalentemente attività speculative e più remunerative, come disco o market. Riteniamo si debba procedere nella difesa del patrimonio culturale cittadino, con l’attività di cinema e teatro. Perciò abbiamo chiesto al presidente della Camera di far relazionare rapidamente al ministro competente sul percorso in atto per tutelare il Metropolitan evitando che qualcuno possa fare il “furbo”».
 

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