Consip, i legali di Alfredo Romeo dopo la sentenza della Cassazione: «Ora liberatelo»

Consip, i legali di Alfredo Romeo dopo la sentenza della Cassazione: «Ora liberatelo»
Martedì 25 Luglio 2017, 19:28 - Ultimo agg. 19:40
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«La Suprema Corte di Cassazione, nelle motivazioni depositate oggi, su cui fonda il provvedimento di annullamento emesso il 13 giugno, ha raccolto le doglianze che questa difesa pone, inascoltata, sin dal giorno dell'arresto dell'avvocato Romeo. In particolare che le norme di procedura penale che regolano le intercettazioni ambientali, anche a mezzo di virus spia, le modalità di iscrizione nel registro degli indagati, e le captazioni nei luoghi di privata dimora non sembrano rispettate nel caso in esame».

È quanto sostengono in una nota i legali di Alfredo Romeo a margine del provvedimento con cui la Cassazione ha accolto il ricorso contro la custodia cautelare in carcere di Romeo, accusato di corruzione nell'inchiesta Consip. «Così come - sottolineano gli avvocati Francesco Carotenuto, Alfredo Sorge e Giovan Battista Vignola che chiedono la libertà immediata per il loro assistito - non sono state seguite le regole sulla trasmissione degli atti favorevoli all'imputato al gip che deve decidere su una richiesta cautelare».

I legali di Romeo fanno riferimento «ad una corposa memoria difensiva con centinaia di allegati depositata dalla difesa sin dal Dicembre 2016 al Pubblico Ministero di Napoli e di fatto mai trasmessa». «Ancora accolte - prosegue la nota del collegio difensivo - le doglianze sulla affidabilità scientifica e metodologica della procedura di comparazione posta in essere dalla procura generale prima e dal consulente del pm di Roma dopo, e relativa alla attribuibilità dei famosi »pizzini« all'avvocato Romeo.
Infine, censurati i concetti di base sulla persistenza delle esigenze cautelari basate su un mero teorema riconducibile ad un fantomatico quanto inesistente »sistema Romeo«, che pervade e condiziona tutta l'indagine, sin dal 2014, e che ha permesso agli organi inquirenti di intercettare in ogni dove, finanche su aerei di linea Alitalia e nelle pubbliche piazze, i soggetti coinvolti, lo si ripete, tutti incensurati e lontani da qualunque tipo di organizzazione criminale». «Nella piena fiducia della giustizia - prosegue la nota - il collegio difensivo si attiverà per ottenere al più presto sia la revoca della custodia domiciliare cui è tuttora sottoposto il proprio assistito; sia per dare nuova e più autentica valutazione a un'indagine costellata da irregolarità, violazioni di legge, falsi, rivelazioni di segreti, pubblicazione di interi fascicoli processuali di indagini ancora in corso, che in una nazione civile avrebbero consigliato una maggiore attenzione istituzionale a presidio dei princìpi costituzionali che regolano il processo penale e tutelano la libertà dei cittadini, anche se indagati o imputati».
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