Il manager dell'Asl1: «Basta aggressioni, bisogna tutelare il personale del 118»

Il manager dell'Asl1: «Basta aggressioni, bisogna tutelare il personale del 118»
di Ettore Mautone
Lunedì 16 Aprile 2018, 09:00 - Ultimo agg. 09:54
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Stop all'escalation di aggressioni agli operatori del 118 e ai camici bianchi dei pronto soccorso. Il manager della Asl Napoli 1, Mario Forlenza, assicura che provvederà a potenziare i servizi di emergenza e urgenza in città. «Intanto come Asl spiega ci costituiremo parte civile in ogni procedimento giudiziario laddove avviato con una denuncia dai sanitari aggrediti». All'indomani dell'ennesimo vile pestaggio di una dottoressa e di due equipaggi del 118 malmenati e presi a calci e pugni venerdì sera, a Piazza del Gesù, da parenti e amici di due persone coinvolte in un incidente in motorino - il vertice della Asl metropolitana risponde agli appelli di sindacati e lavoratori e dell'associazione «Nessuno tocchi Ippocrate». Migliorare le condizioni di lavoro, ridurre i tempi dei soccorsi e garantire qualità e sicurezza ai team di medici, infermieri e autisti, impiegati in prima linea, gli obiettivi nel mirino del manager. Un modo per tirare il freno ai facili alibi di un blocco sociale che utilizza la violenza come sfogo alla propria incapacità di gestire situazioni emotivamente stressanti, individuando nei sanitari facili bersagli di presunti ritardi e inadempienze.
Tra le azioni annunciate il reclutamento di circa 60 unità mediche e infermieristiche a stralcio del piano assunzioni e la revisione del bilancio del 2018 per la messa su strada di nuove ambulanze.
 
«Esprimo a nome dell'intera Direzione aziendale dice Forlenza - e sono sicuro di tutti i dipendenti dell'Asl Napoli 1, sdegno e rabbia per l'ingiustificata e gratuita violenza subita dalla dottoressa Mariolina Luongo e dagli altri operatori del 118 delle postazioni Ponticelli e Loreto. Un episodio avvenuto mentre i sanitari svolgevano il proprio dovere salvando la vita ai congiunti degli aggressori». Forlenza esprime «solidarietà e gratitudine alla dottoressa in servizio e agli altri operatori per come si sono comportati, perché non si sono fatti intimorire dalla violenza ma hanno continuato a prestare l'attività sanitaria salvando la vita a due persone e subito dopo anche a un altro infartuato. Un esempio di passione e professionalità dimostrata da chi, nonostante le difficoltà, crede nel proprio lavoro».

Intanto sul piano legale la Asl ribadisce che assicurerà assistenza e si costituirà parte civile in sede penale se sarà necessario, ossia se sarà istruito un processo in base a una denuncia di parte, oggi precondizione necessaria per avviare un'indagine della magistratura. Ma l'accaduto riporta in primo piano il nodo del potenziamento del servizio 118 visto che il pretesto scatenante dell'aggressione è stato il presunto ritardo nel soccorso. Ritardo peraltro smentito dai tempi impiegati. Forlenza assicura che la rete dell'emergenza-urgenza sarà potenziata con il pieno assenso della Regione. In arrivo dunque nuove ambulanze a Napoli: oltre alle 3 acquistate di recente, per svecchiare il parco auto, e all'aumento di due postazioni (passate da 17 a 19 negli ultimi 6 mesi, compresa quella di Capri), a bilancio saranno preventivate altre quattro squadre a presidio del territorio. La dotazione sfiorerà così lo standard previsto dalla legge Balduzzi (un mezzo ogni 60 mila abitanti). Per fine aprile, inizio giugno, saranno inoltre assunti infermieri di cui una parte destinata al 118. Sempre a giugno è infine prevista la conclusione del concorso per assumere 59 medici di Medicina d'urgenza destinati ai pronto soccorso e al 118. «Tali misure, pur importanti conclude il manager - da sole non saranno sufficienti a garantire sicurezza agli operatori del 118. Ciò che serve è la collaborazione, la solidarietà e la gratitudine della gente comune, dei cittadini, dei napoletani civili, agli operatori sanitari del 118, quando intervengono per qualsiasi tipo di necessità di per salvare la vita a qualcuno».
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