Napoletano a Manchester: «Un boato terribile, noi chiusi in casa per ore»

Napoletano a Manchester: «Un boato terribile, noi chiusi in casa per ore»
di Cristina Liguori
Martedì 23 Maggio 2017, 17:52 - Ultimo agg. 21:16
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«È stato un attentato, per forza, non può essere diversamente». Il racconto di Antonio Botrugno, giovane originario di Giugliano in Campania, che vive a Manchester da una settimana, è lucido e chiaro nonostante sia ancora terrorizzato e non riesca a darsi pace per quanto accaduto . «Io stavo a casa ieri, ho sentito l’esplosione. Sono rimasto dentro - spiega il 30enne - In questi casi bisogna non bisogna non uscire. Poi mi ha chiamato un amico che sta qui da tempo e  mi ha detto tutto, mi ha raccontato quanto era accaduto». Botrugno abita a pochi passi dall'arena dove si stava svolgendo il concerto: «Io sto vicino ed ho sentito tutto. Abito nei pressi del locale dove si stava svolgendo il concerto, a soli 5 minuti».
 

Dopo l'attentato, la psicosi: «Stamattina mi sono trovato in un centro commerciale. C’è stato un fuggi fuggi generale. Non capivo cosa stesse accadendo. L'unica cosa che mi è venuta in mente è stata quella di scappare e mi sono chiuso in un negozio. La gente urlava, correva». Il ragazzo, che lavora in un ristorante, poi conclude: «Per strada c’è sempre gente dappertutto, soprattutto nei pub. Oggi non c’è nessuno solo polizia». 
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