Movida violenta, Chiaia blindata: cinquanta carabinieri in servizio tra i vicoli

Movida violenta, Chiaia blindata: cinquanta carabinieri in servizio tra i vicoli
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 25 Novembre 2017, 10:15 - Ultimo agg. 26 Novembre, 11:27
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«L'ora x» è scattata ieri sera alle 23. Undici della sera di venerdì 24 novembre: e così il nuovo piano operativo per garantire la «movida sicura» a Chiaia, lungo il reticolo di stradine del centro storico e nella zona collinare del Vomero è finalmente operativo.

I dettagli messi a punto giovedì mattina dal comitato per l'ordine pubblico svoltosi in Prefettura prevedono una «cinturazione» delle zone tradizionalmente prese d'assalto dal popolo della notte durante i fine settimana. Prevedono un notevole dispiegamento di forze: poliziotti, carabinieri, finanzieri, agenti della Municipale e militari dell'Esercito (già impiegati nell'ambito del piano «Strade sicure»).
 

 

Il piano interforze prevede un avvicendamento quotidiano - parliamo sempre delle giornate che vanno dal venerdì sera alle prime luci dell'alba della domenica - tra Polizia di Stato ed Arma dei carabinieri. Ieri sera, a Chiaia, c'erano i militari del comando provinciale di Napoli guidato dal colonnello Ubaldo Del Monaco (presente sul posto a coordinare le operazioni). Cinquantacinque carabinieri a presidiare la zona più calda e attenzionata del by night napoletano, dopo i gravi fatti verificatisi una settimana fa. In azione i militari della compagnia Napoli Centro, con i colleghi del Radiomobile. Pattuglie a piedi, auto e moto-montate, con in prima linea gli «Scorpioni» che si muovono a bordo di potenti mezzi a due ruote.

Il centro storico è invece stato presidiato dagli uomini della Polizia di Stato. Da piazza Bellini ai Decumani, passando per piazza San Domenico Maggiore e piazza del Gesù. In prima linea, come sempre, le Volanti dell'Ufficio prevenzione generale, affiancate dagli agenti dei commissariati di zona e da alcune unità dei «Falchi» (motociclisti in borghese) della Squadra mobile.
 

Attenzione a trecentosessanta gradi. Perché quando si parla di «movida», a Napoli, si intendono molte cose. Microcriminalità, bande di teppisti, baby gang e - come dimostrano le indagini della Procura della Repubblica di Napoli sui raid di una settimana fa ai baretti, anche «contaminazioni» che affiancano balordi comuni a elementi della criminalità organizzata.

In azione anche le nuove tecnologie.
Gli smartphone e i tablets in dotazione alle forze dell'ordine disposte ai varchi di accesso delle mete più battute dal popolo della notte saranno in grado di individuare e identificare pregiudicati e soggetti già segnalati.

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