La prossima settimana verrà a Napoli, il ministro dell’Istruzione, per accertarsi su cosa sia accaduto davvero all’Istituto Galiani. Stefania Giannini ieri a Roma ha incontrato l’ex premier britannico Tony Blair per un progetto sul dialogo interculturale «per educare i giovani al rispetto reciproco». E intanto da Napoli arrivavano notizie che con il rispetto non hanno proprio a che fare.
Come ha reagito alla notizia di quanto accaduto alla Galiani?
«Siamo di fronte a un fatto molto grave, gravissimo».
Che provvedimenti pensa di prendere?
«Andrò a Napoli la prossima settimana ma non sarà una visita ispettiva, voglio capire cos’è successo».
Il quadro sembra chiaro.
«Non lo è ancora. Di sicuro siamo di fronte a una lesione grave del diritto allo studio perché si sono distrutti luoghi del sapere come una scuola. Sono episodi che fanno rabbrividire per il loro valore simbolico, l’equivalente di bruciare i libri. Però dobbiamo capire se quanto accaduto al Galiani è solo un’iniziativa studentesca o se si è saldata l’occupazione di studenti con altro. E in tale caso la scuola sarebbe soltanto una vittima».
Quale delle due ipotesi la preoccupa di più?
«Quella che a devastare siano stati gli stessi studenti: in tale caso a mio parere l’accaduto sarebbe ancora più allarmante».
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Giannini: «Invece di occupare sgomberate la testa dagli slogan»
di Marco Esposito
Giovedì 27 Novembre 2014, 08:35
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