Mergellina, il panfilo con l’elicottero è di un paperone armeno

Mergellina, il panfilo con l’elicottero è di un paperone armeno
di Cristina Cennamo
Mercoledì 22 Giugno 2016, 08:33 - Ultimo agg. 23 Giugno, 19:03
3 Minuti di Lettura
Se avete voglia di sognare, il Golfo di Napoli è il posto giusto. Sarà l’approssimarsi del maxi evento di Dolce & Gabbana, che promette di portare in città oltre 400 bilionari in viaggio verso Mergellina da tutto il mondo o più semplicemente il fascino del cuore del Mediterraneo coniugato ad un clima finalmente estivo, sta di fatto che raramente come in queste ore il lungomare partenopeo è stato altrettanto affollato di mega yacht degni delle copertine delle più note riviste di design nautico: panfili da diverse decine di metri di lunghezza, alti diversi piani e dotati di ogni genere di comfort si possa ipotizzare di avere sia a terra che a mare, elicotteri di bordo compresi.
 
 

Lo sanno bene gli addetti alla darsena del Molo Luise, meta privilegiata di queste vere e proprie case sull’acqua che se anche optano per la rada, sostando nell’area a loro appositamente dedicata dalla Capitaneria di fronte alla Villa Comunale, difficilmente si “accontentano” di quanto hanno a bordo e scelgono in ogni caso di appoggiarsi a chi come la Luise & Sons è in grado di consegnare a bordo tanto i fiori freschi la mattina quanto i prodotti più raffinati per la cena nello specchio di poppa. C’è però chi non rinuncia alla banchina, vissuta talvolta come una seconda casa al mare viste le volte che ci ha attraccato. È il caso di Diego Della Valle, che anche quest’anno è già a Napoli da qualche giorno con il suo Altair III, un motor yacht di 66 metri con venti persone d’equipaggio costruito nel 1974 da Amels as Cargill ed i cui interni sono stati disegnati da Jon Bannenberg. Quasi un giocattolo, a ben vedere, rispetto a qualche “vicino di banchina” affacciatosi in questi giorni.

Primo fra tutti, senza dubbio, Ace: un panfilo lungo 87 metri, con elicottero a bordo per gli spostamenti, su cui lavorano attualmente 28 persone alloggiate in 14 cabine, mentre gli ospiti sarebbero potenzialmente dodici disposti a loro volta in sei cabine ma, manco a dirlo, super lusso. Il proprietario di questa meraviglia dei sette mari è pressoché uno sconosciuto per il grande pubblico, come spesso accade, ma non di certo per gli esperti di real estate internazionale: si chiama Samvel Karapetyan, è nato in Armenia nel 1965 da dove si è poi trasferito in Russia nel 1990 ed è il proprietario del gruppo Tashir.

Costruito dal cantiere Lurssen nel 2012 questo yacht è stato disegnato invece da Andrew Winch Designs ed ha molte caratteristiche che lo rendono unico: vanta infatti a bordo uno dei più lussuosi centri termali che siano mai stati costruiti su uno yacht con tanto di hammam, Banyan russo, sala massaggi, piscina per bambini ed un enorme piscina romana in stile Jacuzzi. A bordo ci sono anche un club con tanto di spiaggia, palestra completa, discoteca, cinema, una gamma completa di giocattoli per i più piccoli e la pista di atterraggio per elicotteri. Per chi lo volesse noleggiare, però, Samvel Karapetyan è disposto a farne a meno un milione e mezzo di dollari a settimana, una cifra che ovviamente non comprende la barca appoggio che attualmente affianca Ace al Molo Luise: Garconne, un 67 metri costruito nel 2012 da Damen.

Infine Talitha G, la “barca” da favola di proprietà della famiglia Getty e da tutti considerata tra le più glamour del mare. La signora Getty ha lasciato Napoli due giorni fa, ma i bene informati sono pronti a scommettere che questa magnifica protagonista di Pearl Harbour in legno lucido, argento e rivestimento trapuntato sarà presto nuovamente all’ombra del Vesuvio.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA