“Del problema resistenze batteriche – avverte Arpino - in Campania si occupa il progetto Ocra (Osservatorio campano resistenze batteriche). Protagonisti sono i medici di famiglia riuniti in cooperative. Un progetto nato a metà del 2015 dalla collaborazione tra l’Università di Milano, la Simg (Società Italiana di Medicina generale, la Regione Campania e il Consorzio nazionale delle Cooperative mediche (Cncm) in risposta all’allarme emesso dall’Oms già nel 2008 e reiterato più volte negli anni successivi”. “Il Progetto – aggiunge Pina Tommasielli, referente del Consorzio dei medici nel rapporto con le istituzioni - rappresenta, nell’ambito della Medicina di comunità, il prototipo di intervento più completo per mettere sotto controllo la prescrizione e il consumo degli antibiotici in ambito extra ospedaliero, intercettare le resistenze batteriche agli antibiotici sul territorio regionale e diffondere nella popolazione una diversa cultura sull’uso dei farmaci antibatterici”.
Dalla banca dati dei medici in cooperativa emerge una correlazione precisa tra stile e abitudini prescrittive dei medici e resistenze agli antibiotici.
Il passo successivo sarà indicare ai medici di famiglia di determinai quartieri e province, la necessità di effettuare una moratoria per almeno un paio d’anni nella prescrizione di determinate molecole che evidenziano una resistenza diffuso, peraltro sviluppata proprio per un eccesso d’utilizzo nella pratica clinica. Il progetto è infatti anche finalizzato al monitoraggio delle correlazioni tra le prescrizioni degli antibiotici e le resistenze batteriche. L’obiettivo è rivitalizzare e rendere a rotazione più efficaci molecole di antibiotici oggi non più efficaci aggirando l’ìostacolo della mancanza di fondi per la ricerca di nuove sostanze antibatteriche.