Anm, i dipendenti preparano
l'assedio a Palazzo San Giacomo

Anm, i dipendenti preparano l'assedio a Palazzo San Giacomo
di Pierluigi Frattasi
Venerdì 24 Novembre 2017, 08:55 - Ultimo agg. 09:05
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Alta tensione tra i lavoratori Anm, preoccupati per il futuro aziendale. In vista dell'atteso incontro con il sindaco Luigi de Magistris di lunedì, Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal hanno chiamato a raccolta tutto il personale, dagli autisti ai macchinisti, agli amministrativi, per una manifestazione che si terrà a piazza Municipio alle 17.30, in concomitanza con il vertice. Sul tavolo, la patata bollente delle liberalizzazioni. I sindacati hanno chiesto di sospendere tutte le trattative sul protocollo d'intesa per il risanamento, siglato il 20 ottobre, dalla vendita dei biglietti a bordo alla controlleria unica, condizionandole all'esito del faccia a faccia.

Sempre lunedì, se nelle prossime ore dal Comune non arriverà la proroga per la procedura degli esuberi, scadranno i termini previsti dalla legge 223/91 e scatteranno i 194 licenziamenti collettivi connessi allo stato di crisi.
Intanto, la Regione accelera sul fondo da 18 milioni destinato agli esodi incentivati. Mercoledì Palazzo Santa Lucia ha confermato ai sindacati l'intenzione di far partire l'avviso pubblico a gennaio. Il bando avrà un effetto retroattivo. Potranno accedere, quindi, tutte le aziende di trasporto in stato di crisi e con esuberi a partire da dicembre 2016, data di pubblicazione sulla Gazzetta dell'atto di costituzione del fondo. Le risorse andranno a integrare i fondi per gli esodi agevolati dei lavoratori che decideranno di aderire alla Naspi il licenziamento volontario di chi è prossimo alla pensione fino a un massimo di 20 mensilità. La novità dell'ultim'ora è che potrebbe essere definito un tetto massimo di dipendenti per ogni azienda che potranno accedere al fondo.
 
L'ipotesi, ancora non definitiva fino a quando non sarà sancita nel bando, è di fissare la stanghetta a 70 dipendenti ad azienda, nel primo avviso del 2017. Con la possibilità di ripescare ulteriore personale, nel caso la domanda da parte delle altre aziende dovesse essere inferiore. E di emanare ulteriori bandi per coprire le restanti eccedenze.
Basterà a coprire gli esuberi Anm? L'azienda dei trasporti ha previsto l'uscita con Naspi entro il 2019 di 140 unità. Di queste 40 già subito. La prima tranche delle uscite, quindi, dovrebbe essere coperta, considerando che anche la cifra dei 40 è scesa già a 31, grazie al pensionamento naturale di 9 dipendenti.
La crisi finanziaria Anm, intanto, sta travolgendo anche l'indotto. Ad essere colpita è la Samir, l'azienda che ha gestito finora le pulizie sia sui bus che sulle metropolitane dell'Anm. La Samir, infatti, che deve avere cinque milioni di euro di arretrati dalla partecipata dei trasporti, ha aperto lo stato di crisi e la procedura di licenziamento collettivo per 337 lavoratori. Una scelta obbligata, secondo la ditta, in quanto la nuova gara bandita dall'Anm avrebbe previsto un forte contenimento della spesa con la riduzione delle prestazioni: dalla diminuzione del monte ore lavorativo, all'eliminazione dei turni notturni. Escluse dal bando anche diverse stazioni, in precedenza coperte dal servizio di igiene.
«Lunedì - afferma Fulvio Fasano, segretario regionale Ugl Trasporti chiederemo al sindaco chiarezza sulle sorti dell'azienda. Purtroppo non riusciamo a vedere una politica dei trasporti. Si sta perdendo il senso naturale del trasporto pubblico». «L'amministrazione incalza in una nota Franco Falco, segretario regionale Faisa Cisal faccia chiarezza sul futuro dell'azienda, perché le dichiarazioni rilasciate dagli esponenti della giunta, gli stessi che hanno sottoscritto gli accordi che prevedono il mantenimento pubblico del trasporto a Napoli, stanno sconvolgendo la vita di oltre 5mila famiglie, comprese quelle dei lavoratori dell'indotto. Il Comune dia seguito agli impegni, ricapitalizzando l'azienda».
 
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