La Cappella San Severo «adotta una strada»
e scoppia la protesta

Cappella San Severo
Cappella San Severo
di Eduardo Improta
Venerdì 30 Dicembre 2016, 22:12 - Ultimo agg. 31 Dicembre, 00:22
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Il Museo Cappella Sansevero «Adotta una strada», e scoppia la protesta. Dopo un lungo percorso burocratico, lo scorso 10 ottobre 2016 è stata firmata la convenzione per l’affidamento alla società «Museo Cappella Sansevero S.r.l.» dell’area tra via Francesco De Sanctis e via Raimondo di Sangro, per gli interventi di riqualificazione e cura degli spazi urbani. La convenzione rientra nel raggio d’azione della delibera «Adotta una strada» (Delibera n. 29 approvata dal consiglio comunale il 16 luglio 2015), che autorizza la presa in affidamento di un’area pubblica da parte di privati, che si occuperanno di ogni spesa di gestione ordinaria e arredo urbano.

L’area interessata alla riqualificazione è stata inaugurata il 6 dicembre. I lavori hanno consento di salvaguardare gli spazi antistanti il Museo e di ospitare i visitatori in un’area godibile, confortevole e, soprattutto, senza traffico veicolare, che ha costituito, per evidenti ragioni logistiche, un pericolo per la stessa incolumità dei turisti e visitatori e che rendeva complicata ed estremamente disagevole l’esperienza della fruizione di uno dei più importanti musei italiani, che ospita capolavori come il Cristo velato conosciuto in tutto il mondo. L’area è protetta da dissuasori mobili che fermano almeno le auto, ed è in parte videosorvegliata.

A questo punto scoppia la protesta dei commercianti e degli artigiani di vico San Domenico Maggiore che rivendicano anche loro la sicurezza dei loro clienti con l’adozione di dissuasori mobili per vietare il traffico veicolare. Il vicolo ha una carreggiata larga poco più di 3 metri. Questa mattina l’intervento della Polizia Urbana per rimuovere una grossa fioriera che posta al centro della stretta strada del centro storico bloccava l’accesso al traffico veicolare.

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