Rapiti, torturati e fatti a pezzi:
l'ombra dei macellai della mala

Rapiti, torturati e fatti a pezzi: l'ombra dei macellai della mala
di Marco Di Caterino
Sabato 18 Febbraio 2017, 19:22 - Ultimo agg. 19:25
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Afragola. L'orribile fine dei due desaparecidos della camorra, rapiti, torturati, tagliati a metà e sotterrati in un campo incolto nelle campagne di Afragola. Spunta la pista della mafia dei paesi dell'est europeo, la zona dove vengono prodotte le sigarette di contrabbando destinate al mercato clandestino napoletano, che di fatto è lo snodo principale della distribuzione di tonnellate di bionde in tutta Europa. E sono state proprio le orrende modalità con le quali è stato consumato il doppio delitto di Luigi Ferrara e Luigi Rosciano, scomparsi il 31 gennaio scorso e ritrovati cadavere nel primo pomeriggio di giovedì scorso, con il corpo tagliato a metà, chiusi in quattro buste di plastica nera, sotterrate nel campo incolto in località Ferrarese, a indurre gli inquirenti a battere la pista della mala dell'est, non nuova a simili macellerie per dirimere questioni altrimenti irrisolvibili.

Ma non solo questo. Al vaglio degli inquirenti, anche fatti ed episodi, accaduti in un recente passato e che ora sono valutati sotto una nuova luce. Nei mesi scorsi tra Napoli e la sua provincia nord, sono stati sequestrati ben tre carichi pesanti di sigarette di contrabbando, decine di tonnellate, per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro. Le forze dell'ordine che hanno eseguito i sequestri hanno agito a colpo sicuro, come se in tutti i tre casi, fossero arrivate le classiche soffiate giuste.

Nel grigio universo dei contrabbandieri di sigarette, vige una regola ferrea : il trasporto delle bionde è a carico del committente. Qualsiasi cosa possa accadere al carico, che venga rapinato, rubato, distrutto o sequestrato dalle forze dell'ordine, chi ha ordinato la merce deve pagare. Pena la morte, data anche in quel orripilante modo con il quale sono stati uccisi Luigi Ferrara e Luigi Rosciano. E le vittime, due broker di primo piano del contrabbando di sigarette, erano impegnati proprio negli acquisti dei dodici metri, che nel gergo dei contrabbandieri sta ad indicare un tir con un vano di carico di dodici metri di lunghezza, capace di trasportare casse di sigarette di contrabbando per un valore che oscilla tra i 100 e 150 mila euro. In questo scenario, va valutato anche una lotta intestina tra le varie organizzazioni criminali, che si contendono il monopolio dell'importazione e distribuzione dei pacchetti di sigarette dell'est europeo. Un conflitto fino ad oggi silenzioso, fatto anche di spiate alle forze dell'ordine sui transiti e gli arrivi dei carichi destinati alle cosche rivali. Che oltre al danno economico del sequestro della merce, si troverebbero alle calcagne anche i killer dell'est europeo che non hanno nulla da invidiare alle macellerie messicane o colombiane che siano.

I due contrabbandieri, uccisi e tagliati a metà, avrebbero pagato con la vita o quelle spiate dei mesi scorsi, oppure quella insolvibilità alla mala dei Balcani. Un dato è certo. La trappola è stata preparata e attuta nel rione Salicelle di Afragola, l'ultimo posto dove sono stati visti vivi nelle prime ore del pomeriggio del 31 gennaio Luigi Rosciano e Luigi Ferrara. Proprio tra questi isolati, qualche anno fa ci fu un regolamento di conti a colpi di pistola, tra Pietro Caiazza ( mentore criminale dei due tagliati a metà, arrestato quattro giorni prima della scomparsa dei due contrabbandieri) ed un esponente della cosca Bizzarro-Barbato, a cui Pietro Caiazza, meglio noto come Pierino o napoletano, aveva rifiutato di vendere grosse quantità di sigarette di contrabbando.